Gela. Un circolo nel cuore di un quartiere popoloso, di fronte al cimitero monumentale. I democratici lo hanno chiamato “Gela città”, nel tentativo di aprire il dialogo proprio ai cittadini, quelli che spesso vengono chiamati in causa solo a ridosso delle competizioni elettorali.
Giuseppe Licata ne è il promotore e in un antico appartamento di corso Salvatore Aldisio il salone è stato trasformato in sala riunioni. Le presenze erano bipartisan, eccezion fatta per i democratici vicini al governatore Crocetta, come Vella, e Casano, assenti, così come i consiglieri Biundo, Manfre ed altri. C’era l’onorevole Arancio, e i segretari provinciale e cittadino, Gallè e Romano. E poi ancora i fedelissimi del sindaco Angelo Fasulo, dall’assessore Ventura, Giampaolo Alario, il consigliere Cravana e Miguel Donegani. Licata nella sua relazione ha fatto mea culpa. “Il Pd va corretto, indirizzato, rinnovato e ricostruito – ha detto – Abbiamo bisogno del miglior partito per continuare ad assumerci la responsabilità di governare la nostra città”. “Non ci servono sicuramente furbizie – ha aggiunto – polemiche personali poco appassionanti, di ragionamenti che tendono a dividere, né di demagogia e populismo. Bisogna ripartire dai circoli”. “Non ci sono né renziani, tantomeno bersaniani – ha sottolineato il sindaco Angelo Fasulo – ma solo la volontà di stare vicino alla gente ed ascoltare le loro necessità”. Vedremo cosa accadrà con l’approssimarsi della fase congressuale.