Un momento cruciale nella storia della Sicilia | Quando Gela fondò una città siciliana

Nel 581 a.C. Gela fondò Agrigento, estendendo il suo potere e trasformando il versante sud della Sicilia. Storia che sorprende.

A cura di Redazione
23 luglio 2025 15:00
Un momento cruciale nella storia della Sicilia | Quando Gela fondò una città siciliana - Foto: Alessandro451/Wikipedia
Foto: Alessandro451/Wikipedia
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Nel cuore della Magna Grecia, Gela non fu solo un centro prospero: divenne anche vero motore di espansione politica e culturale. Nel 581 a.C., dopo meno di un secolo dalla sua fondazione (circa 689 a.C.), la città decise di fondare Akragas, oggi Agrigento, con l’obiettivo di arginare altre potenze emergenti come Selinunte. Questa mossa non fu casuale, ma parte di una strategia studiata per consolidare il potere politico, economico e militare lungo la costa meridionale della Sicilia, sfruttando la ricca agricoltura, il commercio marittimo e la supremazia militare gelese.

La strategia di un polo marittimo in espansione

Nel VI secolo a.C., Gela aveva consolidato un notevole potere basato su un’economia agricola fiorente e su una flotta mercantile attiva nell’intero Mediterraneo. Secondo Tucidide, il fondatore di Gela veniva da Rodi e Creta, e con una serie di colonie satellite aveva esteso l’influenza gelese, culminando appunto nella fondazione di Akragas.

La scelta di situare Akragas tra i fiumi Akragas (oggi San Biagio) e Imera superiore era strategica: la posizione garantiva controllo marittimo, difesa naturale e ricchissime pianure agricole. Polibio sottolineò che si trattò di una fondazione rodia, ma con l’adozione di un modello politico e culturale decisamente ispirato a Gela.

Un’influenza duratura nel Mediterraneo

L’atto di fondare Agrigento portò a una rete di alleanze e relazioni marittime che rafforzarono Gela come una potenza egemone sulla costa meridionale. Akragas diventò celebre grazie ai suoi templi monumentali, ma la sua forza si radicava proprio nelle strutture politico-economiche forgiate dalla madrepatria.

La colonizzazione proseguì: Gela supportò altre fondazioni, espandendo la civiltà greca in Sicilia e consolidando una federazione culturale e militare tra le poleis. Agrigento, sua discepola, divenne “la più bella dei mortali” secondo Pindaro, ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la strategia gelese di fondo.

Curiosità

La colonizzazione gelese sfruttò una forma primitiva di federalismo politico, in cui le colonie mantenevano legami di mutua difesa e collaborazione economica. Questo modello organizzativo consentiva una forma di protezione collettiva, con Akragas che supportava Gela in termini di traffici marittimi, mentre Gela garantiva sicurezza militare alle colonie. 

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