Agrigento. L’indagine è partita dopo che gli agenti della penitenziaria hanno trovato un microcellulare, pare nella disponibilità di due detenuti, ristretti all’interno della casa circondariale “Petrusa” di Agrigento. Si sospetta che sia stato utilizzato per comunicare con l’esterno, aggirando divieti e controlli. Uno dei detenuti che lo avrebbe usato è un gelese e gli approfondimenti investigativi sono stati avviati anche nei suoi confronti. E’ detenuto nella struttura agrigentina per diversi fatti che gli vengono contestati, ma adesso dovrà dare chiarimenti, insieme all’altro coinvolto. Gli agenti della penitenziaria che hanno individuato e sequestrato il microcellulare, si sono subito occupati di trasmettere la segnalazione ai pm della procura di Agrigento, che adesso stanno indagando. Si sospetta che il sistema sia stato utilizzato e bisognerà anche valutare come abbiano fatto i due ad entrare in possesso di un apparecchio telefonico, assolutamente efficiente e funzionante.
Il detenuto gelese, difeso dall’avvocato Salvo Macrì, dovrà fornire risposte agli inquirenti. Il legale sta valutando le carte di un’indagine che potrebbe far emergere eventuali falle nella sicurezza interna della struttura penitenziaria. Il difensore si rivolgerà al riesame.