Un maxi traffico di droga tra Albania e Italia, il processo rimane davanti al tribunale

 
0

Gela. Il processo rimane davanti ai giudici del collegio penale del tribunale. La decisione è arrivata dal presidente Miriam D’Amore, a latere Silvia Passanisi e Marica Marino.

L’operazione della Dda. Le accuse vengono mosse ai danni dell’albanese Aramit Gega. Stando alla ricostruzione degli investigatori e a quella dei magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta, avrebbe fatto parte di un gruppo in grado di movimentare un vasto traffico di droga tra l’Albania e l’Italia, passando anche da Gela. Elementi investigativi che finirono nell’indagine, risalente a sedici anni fa, ribattezzata “Aquila a due teste”. L’imputato era già stato condannato per questi fatti. I suoi difensori di fiducia, ovvero i legali Mariella Giordano e Nobile Ranieri, però, sono riusciti a dimostrare come il procedimento precedente si fosse svolto senza che l’imputato ne fosse a conoscenza. Così, si è ripreso da zero. Proprio l’avvocato Giordano, ancor prima dell’apertura del dibattimento, ha sollevato l’eccezione di incompetenza territoriale. Secondo la difesa, infatti, competente a decidere sarebbe stato il tribunale di Brindisi, dato che il traffico venne scoperto proprio in Puglia, con vasti sequestri di sostanze stupefacenti. Una linea, però, non accolta dai giudici locali.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here