Un incontro storico | La storia del pastore che scoprì l’immagine miracolosa e diede origine ad una tradizione
Scopri la storia di Andrea Armao e del ritrovamento miracoloso della Madonna a Niscemi nel 1599, che ha dato origine a una tradizione secolare.
Nel cuore della Sicilia, a Niscemi, una leggenda affonda le sue radici nel 1599, quando il pastore Andrea Armao scoprì un'immagine miracolosa della Madonna. Questo evento straordinario ha segnato profondamente la storia e la devozione della comunità locale, dando origine a una tradizione che perdura da secoli.
La scoperta miracolosa: il bue portagioia e il velo sacro
Nel maggio del 1599, Andrea Armao, un pastore niscemese, notò l'assenza del suo bue preferito, chiamato "Portagioia". Dopo lunghe ricerche, lo trovò inginocchiato presso una sorgente d'acqua nella contrada Castellana. Lì, tra le acque limpide, scoprì un velo di tela raffigurante la Madonna con in mano un globo e in braccio Gesù Bambino, accompagnato da due lucerne accese e una croce di pietra. La notizia del ritrovamento si diffuse rapidamente, attirando numerosi fedeli che attribuirono all'acqua della sorgente proprietà miracolose.
La nascita del culto e la costruzione del santuario
Il luogo del ritrovamento divenne presto meta di pellegrinaggi. Con le offerte dei devoti, fu costruita una piccola chiesa per custodire il sacro velo. Nel 1732, iniziò la costruzione di un nuovo santuario in stile barocco, completato nel 1758, su progetto dell'architetto Silvestro Gugliara. All'interno del santuario, si trova un pozzo che raccoglie le acque della sorgente originaria, considerata miracolosa.
La festa di Maria SS. del Bosco: devozione e tradizione
La festa in onore di Maria Santissima del Bosco si celebra in due momenti: il 21 maggio, anniversario del ritrovamento, e durante la seconda settimana di agosto, per permettere anche agli emigrati di partecipare. Durante le celebrazioni, il quadro della Madonna viene portato in processione per le vie della città, accompagnato da eventi religiosi e folkloristici. I fedeli, in segno di devozione, percorrono a piedi, spesso scalzi, la strada verso il santuario, recitando il rosario.
Curiosità: l'incendio del 1769 e la rinascita dell'immagine
Nel dicembre del 1769, un incendio accidentale distrusse il sacro velo originale. La comunità, profondamente colpita, commissionò a un monaco artista di Caltagirone la realizzazione di una nuova immagine, che, secondo la tradizione, fu dipinta mescolando i colori con le ceneri del quadro bruciato. Questo gesto simbolico rappresenta la rinascita della devozione e la continuità della fede dei niscemesi.
14.7°