Un furgone contro la sua Multipla, l’accusa è di omicidio colposo: morì un 58enne

 
0

Gela. Un terribile schianto che, nel luglio di cinque anni fa lungo la 115 Gela-Licata, costò la vita al cinquantottenne Emanuele Zappadata.

La ricostruzione dello schianto. Adesso, a rispondere di omicidio colposo è Carlo Mancuso. L’imputato si trovava alla guida della Golf che, stando alle accuse, avrebbe occupato la corsia opposta durante un sorpasso facendo perdere il controllo al conducente di un furgone in marcia lungo la direzione opposta. Il mezzo pesante avrebbe poi impattato proprio contro la Fiat Multipla condotta dal cinquantottenne. L’uomo morì al Civico di Palermo solo qualche giorno dopo. Durante il dibattimento scaturito da quell’impatto mortale, davanti al giudice Manuela Matta, sono stati sentiti alcuni dei testimoni presenti sulla scena. “Ricordo che la Golf ci superò in una frazione di secondi – ha spiegato il passeggero di un altro mezzo in transito a pochi chilometri dall’ingresso di Gela – poi non l’ho più vista. La trovammo di traverso dopo l’urto”. Ricordi molto sfumati sono stati quelli, invece, riportati in aula dal figlio del conducente del furgone che, dopo aver perso il controllo, impattò contro la Fiat Multipla. “Ero sotto shock – ha spiegato – non ricordo cosa accade di preciso. Tutto si verificò in pochi secondi”. I testimonihanno risposto alle domande formulate dal pubblico ministero Sonia Tramontana e del difensore dell’imputato, l’avvocato Santo Lucia. Nuovi testimoni verranno sentiti alla prossima udienza già fissata per l’8 luglio.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here