Un fenomeno inspiegabile accade: il Lago Soprano sparisce e riappare, ecco perché
A Serradifalco, il Lago Soprano appare e scompare stagionalmente: una dolina carsica unica, oggi riserva naturale di rilievo paesaggistico.

Nel cuore di Serradifalco (CL), immerso tra le dolci colline dell’entroterra siciliano, sorge il Lago Soprano, noto anche come “Cuba”. Questo specchio d’acqua è ben più di un semplice stagno: è una dolina carsica che viene tutto a riposo durante le stagioni secche, scomparendo quasi del tutto, per poi riapparire dopo le piogge. Oggi è una Riserva Naturale Orientata, estesa su 60 ettari, istituita nel 2000 per tutelare l’unico residuo di un lago un tempo tripartito e le specie rare che lo popolano. Il livello delle acque può raggiungere i 2,5 metri e un’estensione fino a 15 ettari, offrendo un habitat unico ad anatre, tartarughe, serpenti acquatici e canneti selvatici.
Un miracolo della Natura: acqua che va e viene
Il Lago Soprano è una depressura carsica alimentata esclusivamente dalle falde acquifere e dalle piogge, senza immissari né emissari visibili. Questa caratteristica determina un fenomeno sorprendente: durante la siccità estiva, lo specchio d'acqua si riduce fino a sparire, mentre dopo le piogge può ampliare la sua estensione fino a 15 ettari, con profondità massima di 2,5 metri. In passato faceva parte di una palude più estesa comprendente tre laghi (Soprano, Medio e Sottano), ma oggi è l’unico sopravvissuto.
Nell'area convive una fauna variegata: anatre, tartarughe palustri, serpenti d’acqua, oltre a mammiferi come la lepre e la volpe. La vegetazione di canneti offre rifugio a specie rare come la testuggine palustre, mentre sulle rive nidificano numerose specie di avifauna migratoria e stanziale.
La riserva è stata riconosciuta anche come Zona Speciale di Conservazione (ZSC) e inclusa nel Piano Regionale dei Parchi fin dal 1991. Tuttavia, la gestione è stata oggetto di critiche per la mancanza di manutenzione e protezione attiva dell’habitat.
Curiosità
Il lago ospita un serpente acquatico molto raro, la natrice dal collare (Natrix natrix), predatrice di rane e rospi, e che fino a poco tempo fa non si credeva più presente in Sicilia. Questo piccolo rettile è diventato simbolo della biodiversità “resistente” dell’area, sfidando secche, abbandono e cambiamenti climatici. Un piccolo grande custode naturale, pronto a sorprendere ogni visitatore curioso.