Un edificio nisseno che ha cambiato il volto della città: dalla soppressione dei Gesuiti alla rinascita come polo culturale

A Caltanissetta il Collegio dei Gesuiti, nato nel Seicento, oggi ospita Biblioteca Scarabelli e Conservatorio musicale.

A cura di Redazione
16 settembre 2025 19:00
Un edificio nisseno che ha cambiato il volto della città: dalla soppressione dei Gesuiti alla rinascita come polo culturale - Foto: OppidumNissenae/Wikipedia
Foto: OppidumNissenae/Wikipedia
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Un edificio che ha cambiato il volto della città

Nel cuore di Caltanissetta, a pochi passi dal centro storico, sorge un edificio che per secoli ha influenzato la vita culturale e sociale della città: il Collegio dei Gesuiti. La sua costruzione risale alla seconda metà del Seicento, in un periodo in cui l’ordine dei Gesuiti stava lasciando un’impronta profonda in tutta la Sicilia. L’idea era quella di creare un luogo di formazione d’élite, capace di istruire i giovani della nobiltà e delle famiglie più influenti.

La struttura si distingue per il suo impianto maestoso e lineare, tipico dell’architettura gesuitica, con ampi spazi interni dedicati alla didattica e alla vita comunitaria. Nel tempo, il Collegio si è affermato come centro di studi religiosi e culturali, diventando un punto di riferimento non solo per Caltanissetta ma per l’intera provincia.

Dalla soppressione dei Gesuiti alla rinascita come polo culturale

Nel 1773, con la soppressione della Compagnia di Gesù decisa da papa Clemente XIV, anche il Collegio di Caltanissetta subì un brusco cambiamento di destino. Gli ambienti furono confiscati e passarono sotto il controllo delle autorità civili. Dopo varie vicissitudini, l’edificio venne progressivamente adattato ad altre funzioni, fino a diventare un polo culturale cittadino.

Oggi il complesso ospita la Biblioteca Comunale Luciano Scarabelli, che conserva migliaia di volumi, manoscritti e documenti preziosi, e il Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini”, una delle istituzioni musicali più rinomate della Sicilia. È affascinante pensare come un luogo nato per la formazione religiosa sia diventato, nei secoli, un tempio laico della conoscenza e dell’arte.

Passeggiando tra le sue sale, i visitatori possono ammirare non solo le scaffalature colme di libri, ma anche l’imponente architettura originaria, testimonianza viva di una stagione storica che ha plasmato l’identità nissena.

Curiosità

Pochi sanno che la Biblioteca Scarabelli, ospitata nel Collegio, deve il suo nome al nobile e studioso nisseno Luciano Scarabelli, che nell’Ottocento donò alla città gran parte della sua collezione di libri e documenti. Grazie a questa donazione, la biblioteca si trasformò in una delle più importanti della Sicilia interna, custodendo persino incunaboli e testi rari risalenti al XV secolo.

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