Gela. Vennero fermati mentre erano a bordo di un mezzo da lavoro. Avevano caricato un notevole quantitativo di cavi di rame. Gli investigatori ipotizzarono che potessero arrivare da un furto lungo un tratto di linea ferrata o messo a segno in impianti Enel. Al termine del giudizio sono però cadute le accuse mosse ai tre imputati che erano a bordo del mezzo. L’assoluzione è stata pronunciata dal giudice Miriam D’Amore nei confronti di Vincenzo Cannizzaro, Vincenzo Cassisi e Vittorio Graziano Comes. Il pm Pamela Cellura ha concluso chiedendo la condanna solo di Cannizzaro e Cassisi, con l’assoluzione per Comes. Dai banchi della difesa, sostenuta tra gli altri dagli avvocati Nicoletta Cauchi e Davide Limoncello, è stato invece spiegato che quei cavi di rame non sarebbero stati caricati dopo un presunto furto.
In quel periodo, come hanno indicato i difensori, non vennero presentate denunce per furti di quel tipo. Il giudice Miriam D’Amore ha accolto la richiesta di assoluzione per Comes e una decisione favorevole l’ha emessa anche per Cannizzaro e Cassisi.