Un capitolo poco conosciuto della storia siciliana, la Diocesi di Caltanissetta tra storie e curiosità
Scopri la Diocesi di Caltanissetta: fondazione nel 1844, vescovi rivoluzionari e sinodo straordinario!

La Diocesi di Caltanissetta è molto più di un territorio sacro: è un microcosmo storico-religioso che ha plasmato l’identità del centro Sicilia con vicende epocali. Fondata ufficialmente nel 25 maggio 1844 da papa Gregorio XVI tramite la bolla Ecclesiae universalis, la diocesi nasce per volontà del Parlamento siciliano e del deputato Giuseppe Cinnarella, che ne sostenne la nascita al fine di migliorare l’assistenza pastorale dei fedeli. Comprende oggi 17 comuni del libero consorzio di Caltanissetta più Calascibetta, con 69 parrocchie, 80 rettorie e 28 cappelle private.
Vescovi di rottura e riforme sociali
Il primo vescovo, Antonino Stromillo (1844–1858), costruì le basi organizzative della diocesi, consolidando il seminario e dando un’impronta istituzionale. Una delle figure più influenti è Giovanni Battista Guttadauro di Reburdone, che guidò per quasi mezzo secolo la diocesi: fondò il seminario, promosse l’Accademia di San Tommaso e combatté per le questioni sociali, ispirandosi a Papa Leone XIII. Nel 1896 il vescovo Ignazio Zuccaro fu accusato ingiustamente, poi riabilitato dal successore Antonio Augusto Intreccialagli (1907–1914), aprendo una crisi istituzionale senza precedenti.
Nel 1943 il vescovo Giovanni Jacono ebbe un ruolo chiave nella fondazione della Democrazia Cristiana a Caltanissetta. Più recentemente, Alfredo Maria Garsia (1973–2003) ha organizzato il primo sinodo diocesano (1989), istituito l’Istituto teologico Mons. Guttadauro e dedicò la diocesi alla dignità umana. Nel 1993 la Diocesi ospitò la visita pastorale di papa Giovanni Paolo II
Curiosità
All’epoca del Concilio Vaticano I (1869–70), Guttadauro di Reburdone inizialmente respinse il dogma dell’infallibilità papale, sostenendo una visione più equilibrata del potere spirituale. Tuttavia, dopo il voto, accettò l’orientamento ufficiale, diventando un simbolo di equilibrio fra tradizione e adattamento ecclesiale. Questo episodio rivela la vivace dialettica interna alla giovane diocesi, segnata da dialogo, passione religiosa e trasformazione sociale.