Un capitolo oscuro della storia sanitaria | L'ex sanatorio Dubini e la sfida contro una malattia mortale
Ex sanatorio Dubini di Caltanissetta: architettura razionalista del 1933, prototipo antivento in collina Sant’Elia e visita di Mussolini 1937.

L'ex Sanatorio Dubini
Costruito in posizione dominante sulla collina di Sant’Elia, l’ex sanatorio Dubini fu inaugurato il 28 ottobre 1933 come struttura d’avanguardia per la cura della tubercolosi. Progettato dall’ingegnere Ernesto Amato su modello “Tipo Nord” (verande rivolte a sud-ovest per massimizzare aria e luce), l’edificio in calcestruzzo armato si distinse fin da subito per il volume compatto su tre piani, le lunghe vetrate continue e un parco di quasi dodici ettari pensato come area di elioterapia. Finanziato dall’INPS per quasi 8 milioni di lire, il complesso poteva ospitare oltre 300 pazienti in camerate separate per genere e gravità, con sale operatorie, cucine industriali e centrale termica sotterranea. Nel 1937 la modernità del Dubini fu riconosciuta anche dal regime: Benito Mussolini vi compì un sopralluogo ufficiale inserendolo tra i migliori sanatori d’Italia.
Declino e rinascita di un’icona sanitaria
Con il calo della tubercolosi negli anni ’60 il sanatorio si trasformò in ospedale per malattie respiratorie, per poi chiudere definitivamente negli anni ’90. Il complesso entrò in abbandono, vittima di vandalismi e crolli parziali, finché nel 2016 un decreto ministeriale stanziò 4,5 milioni di euro per il recupero di parte dell’edificio: oggi ospita la centrale operativa del 118, il Centro Elaborazione Dati dell’ASP e laboratori dell’Istituto Zooprofilattico. Nel 2020 è stato riaperto anche il Parco Dubini, trasformato in area pubblica con percorsi fitness e giardino sensoriale, restituendo ai nisseni un polmone verde a 760 m s.l.m. In parallelo si discute di riconvertire ulteriori ali in poli ambulatoriali e spazi universitari dedicati alla riabilitazione respiratoria, per ridare piena vita a quella che fu definita «il gioiello della sanità nissena».
Curiosità
Il sanatorio è intitolato al dermatologo milanese Angelo Dubini, scopritore nel 1838 dell’anchilostoma duodenale!