Un capitolo che emerge dalla storia: la clausura di Santa Flavia e le vicende che nessuno conosce

A Caltanissetta il Monastero di Santa Flavia, nato nel 1592 per volere di Maria d’Aragona, rivela capolavori rimasti nascosti per secoli.

A cura di Redazione
29 luglio 2025 15:00
Un capitolo che emerge dalla storia: la clausura di Santa Flavia e le vicende che nessuno conosce - Foto: AlessandroAM/Wikipedia
Foto: AlessandroAM/Wikipedia
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Nel quartiere collinare di Caltanissetta che domina l’antica via Madonna di Fatima, il Monastero di Santa Flavia racconta una vicenda straordinaria: fondato nel 1592 da Maria d’Aragona, vedova del conte Francesco II Moncada, diventò un’isolata clausura benedettina, fu trasformato in caserma militare nell’Ottocento, rischiò il crollo e, dopo un lungo restauro iniziato negli anni Novanta, è oggi uno scrigno d’arte barocca che pochi conoscono.

Dal voto di Maria d’Aragona alla clausura più ricca di Sicilia

Alla morte del marito, Maria d’Aragona destinò 500 onze annue alla costruzione di un monastero femminile accanto all’antica chiesa di Santa Venera; la bolla di Papa Clemente VIII del 27 agosto 1594 approvò l’opera. L’edificio in calcarenite iniziò a prendere forma tra il 1596 e il 1607, quindi venne ampliato fino al 1793 in uno stile che rievoca la grandiosità – rimasta incompiuta – di San Nicolò l’Arena a Catania. Nella cappella di Santa Flavia furono tumulati i Moncada, mentre le monache benedettine, protette da grate e corridoi “a ragnatela”, potevano assistere alle funzioni senza mostrarsi al mondo.

Da caserma a museo vivo: affreschi, stucchi e un Crocifisso del ‘600 rispuntano alla luce

Con la soppressione degli ordini religiosi del 1866 il complesso fu requisito, diventò deposito bellico e subì gravi manomissioni; solo negli anni ’80 fu dichiarato bene monumentale. Durante i restauri (1995-2005) riemersero affreschi seicenteschi attribuiti a Salvatore Cascone, un raro Crocifisso di frate Umile da Petralia (1651) e pavimenti maiolicati policromi. Oggi l’ex convento ospita mostre temporanee e associazioni culturali, mentre la chiesa – a navata unica a croce latina – è tornata al culto con un trionfo di stucchi dorati, altari in marmo mischio e tele tardo-barocche che raccontano la potenza economica delle nobildonne fondatrici.

Curiosità

Santa Flavia è l’unica chiesa al mondo intitolata alla “martire messinese” Flavia, sorella di San Placido: un culto rarissimo che spiega perché le monache conservarono per secoli, nei sotterranei, una reliquia ossea ritenuta della santa – esposta al pubblico soltanto nel 2012 durante la prima apertura straordinaria post-restauro. 

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