Gela. Primarie sì, ma solo se non si dovesse arrivare alla scelta di un candidato condiviso. L’avvocato Maurizio Scicolone, che come rappresentante della sua associazione “Progetto Gela” ha partecipato al primo tavolo dei movimenti civici, non esclude che si possa trovare un’intesa, senza necessariamente ricorrere alle primarie chieste dall’imprenditore Maurizio Melfa. “Il metodo è di indicare tra i componenti del tavolo civico un candidato sindaco unitario che si confronti con le diverse aree politiche, anche per un patto di governo della città – dice – condivido l’dea dell’imprenditore Maurizio Melfa a confrontarsi con le primarie allargate solo nel caso in cui l’assemblea del polo civico non dovesse indicare un candidato unitario. Ha ragione anche l’avvocato Lucio Greco a riferire alla città che non esistono regole e precedenti nel centrodestra, ma la strada è stata indicata. Un candidato unitario del polo civico in attesa che i partiti delle diverse aree superino i contrasti interni”. Scicolone, però, non sembra intenzionato ad allontanarsi dai confini politici dell’alleanza di centrodestra. “Personalmente ritengo che la mia associazione debba rimanere nel perimetro del centrodestra e proiettata oltre Forza Italia – dice ancora – avendo constatato che dopo le politiche di marzo l’area liberal popolare non è più in grado di dare risposte immediate ai territori. In questa ottica guardiamo al centrodestra del cambiamento e al presidente della Regione, chiedendo a tutti gli attori politici, movimenti, alle associazioni e ai partiti, di procedere con un centrodestra unito che liberi energie per creare nuovi investimenti e posti di lavoro, in una città dinamica e moderna. Dunque io lavoro per una coalizione di centrodestra che esprima un candidato unitario. Diversamente, chiederò le primarie di coalizione”. I punti fondamentali di un possibile programma condiviso, almeno stando al professionista, sono “una variante al piano regolatore generale che comprenda il porto commerciale, la circonvallazione, l’individuazione di aree turistiche alberghiere da assegnare in project financing, il completamento autostradale Gela-Comiso ed il porto off-shore e il piano di recupero del porticciolo secondo la tecnica “taglia e cuci” che da vent’anni è stata indicata da architetti, ingegneri e geometri locali”.
Un’altra priorità potrebbe essere inoltre “un nuovo protocollo di intesa che salvaguardi gli interessi della città e della stessa raffineria, con la chiusura totale dello stabilimento e con un nuovo progetto economico sul territorio, bonifiche e riprogettazione dell’utilizzo delle aree industriali e dell’annesso pontile”. Almeno per ora, Scicolone non si iscrive ufficialmente nell’elenco dei possibili candidati a sindaco ma potrebbe fare un passo avanti se ce ne fossero le condizioni. “Ribadisco che io non ho velleità politiche, seppure amici e politici presenti in ogni partito del centrodestra ed in ogni tavolo mi invitano a candidarmi a sindaco per il mio senso di responsabilità, le mie competenze professionali e la capacità di mantenere la parola data – conclude – ma sia chiaro che non accetterò imposizioni dall’alto. Se la città lo vorrà, io scenderò in campo come candidato a sindaco con la lista civica Progetto Gela e chiamo sin d’ora altri candidati ad un confronto costruttivo”.