Gela. I poliziotti entrarono in un immobile
a loro disposizione, trovando anche una Yamaha risultata rubata. 
I poliziotti nell’immobile. Durante il blitz, però, vennero scoperti altri mezzi e armi modificate. A processo, sono finiti Gianluca e John Parisi. Per gli investigatori, avrebbero avuto la disponibilità non solo dei mezzi rubati, ma anche di una pistola modificata, che uno degli imputati cercò di far sparire al momento dell’arrivo dei poliziotti. In aula, davanti al collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, a latere Ersilia Guzzetta e Tiziana Landoni, sono stati sentiti, come testimoni, non solo i poliziotti che fecero scattare i controlli, ma anche la titolare di una rivendita di moto, vittima di un furto. 
Dall’esercizio commerciale vennero portati via diversi mezzi, alcuni dei quali riconducibili a quanto scoperto dagli investigatori nell’immobile al centro dei controlli. Gli imputati, che hanno sempre negato di conoscere la provenienza non solo dei mezzi ma anche delle armi, sono difesi dagli avvocati Davide Limoncello e Antonella Paci, che hanno cercato di ricostruire quanto accaduto durante il blitz dei poliziotti.
