Quotidiano di Gela

Un anno di amministrazione Di Stefano, tanti segnali ancora da dare: "modello Gela" rimane la certezza politica

Il sindaco che vinse un anno dovrà essere in grado di dare segnali tangibili alla città e di rafforzare la leadership, alla guida di un polo progressista e civico, che non dirà di no a eventuali supporti moderati

A cura di Rosario Cauchi
24 giugno 2025 17:19
Un anno di amministrazione Di Stefano, tanti segnali ancora da dare: "modello Gela" rimane la certezza politica - Di Stefano insieme agli assessori Morselli e Di Dio
Di Stefano insieme agli assessori Morselli e Di Dio
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I suoi sostenitori, in giornata, ne hanno approfittato per rinverdire le immagini del successo dello scorso anno, al termine di un ballottaggio che non diede troppe possibilità all'alleanza di centrodestra, piuttosto depotenziata ormai, guidata dall'ingegnere Grazia Cosentino. A dodici mesi esatti dalla vittoria delle amministrative, il sindaco Di Stefano si trova davanti a tanti capitoli aperti e a vicende amministrative e finanziarie tutte da affrontare, nell'arco di questi mesi estivi, in primis quella del bilancio stabilmente riequilibrato. Il contratto Ghelas è tra gli scogli che sono stati superati, per dare maggiori garanzie all'azienda e ai lavoratori. Tutto il resto va tenuto sotto stretta osservazione. In settimana, si apre una parentesi, che neanche il primo cittadino aveva messo in conto, quella del Piano economico finanziario e delle tariffe Tari. Devono arrivare in consiglio comunale, nonostante iniziali previsioni ponessero l'esigenza di un mero passaggio burocratico. Il dissesto morde ancora e a Palazzo di Città le risorse sono al lumicino, comprese quelle dell'organigramma, ridotto ai minimi. Pervenire al bilancio stabilmente riequilibrato è il mantra attuale di tutta la maggioranza del primo cittadino. Nessuno intende delineare scenari differenti. La città necessita di miglioramenti vistosi. Decoro e pulizia sono due punti che il sindaco tiene bene in considerazione ma che andranno puntellati nel coordinamento con Ghelas e Impianti Srr, società chiamate a intestarsi gli interventi. Portare avanti le sorti di un Comune in dissesto non era facile un anno fa e continuerà a essere assai complicato adesso, in attesa che il bilancio, dopo il sì dell'assise civica, pervenga agli uffici ministeriali. Gli equilibri finanziari si mantengono prevalentemente con i fondi delle royalties, attraverso la deroga regionale che ha strizzato più di un occhio al Comune di Gela e a tanti enti che si trovano nella medesima situazione. Di Stefano e i suoi cercano di mantenere la rotta del programma, alla base del “modello Gela”. Di fatto, la previsione è di dare discontinuità rispetto al passato, pure su scorci amministrativi e pratici, divenuti nel tempo quasi immutabili. Intorno al porto rifugio e ai lavori attesi da anni, si sta tentando un'accelerazione, puntando sull'appoggio istituzionale dei contatti dem e sul ruolo del senatore M5s Pietro Lorefice. Proprio Pd e Movimento cinquestelle continuano a essere i punti cardine di un'alleanza di governo della città, che fino a oggi, seppur con qualche momento di svarione, ha retto e mira a consolidarsi, pure proiettandosi alle regionali. L'alternativa, del resto, con Di Stefano alla guida, l'hanno testata in occasione delle provinciali di secondo livello. Il risultato non ha trovato i favori ma si cercherà di ripartire da quei simboli e dai numeri messi insieme. A un anno dalla vittoria delle amministrative, Di Stefano, come abbiamo più volte riferito, non pare avere alcuna intenzione di variare lo schema in municipio. Non ci saranno ritocchi in giunta, almeno fino a quando non si approderà al bilancio e non si traguarderanno altre scadenze fondamentali. Il sindaco sembra essere piuttosto soddisfatto del lavoro condotto da tutti gli assessori, nessuno escluso. Chiaramente, l'eterogeneità delle sigle rappresentate, non solo di area progressista e civica, più in là qualche valutazione dovrà comunque generarla. Per ora, si marcerà sulla stessa rotta di un anno fa. I cantieri finanziati con i fondi del Pnrr, attraverso i programmi “Qualità abitare” e “Rigenerazione urbana”, sono un'altra risposta che l'amministrazione vuole completare entro la scadenza del prossimo anno. Non a caso, c'è una fortissima attenzione e quasi tutti gli appalti sono stati concretizzati. Per il sindaco, ma anche per assessori come il titolare dei lavori pubblici Luigi Di Dio e per Romina Morselli, in quota M5s, si tratta di dare quasi una continuità rispetto all'azione condotta, su più versanti, già durante la precedente amministrazione, quella retta dall'avvocato Lucio Greco. I civici, a loro volta, vogliono incidere e non si sentono più soltanto un caso locale. Vogliono crescere e le regionali potrebbero dargli la visibilità ulteriore che sicuramente andrebbe a rafforzare il percorso iniziato diversi anni fa e già bagnato dal successo del sindaco, seppur nel 2024 gli accordi trasversali non siano mancati. Politicamente, Di Stefano ha già aperto al “centro moderato”, come tassello di un'alternativa che riparta da Pd, M5s, dai suoi civici e da chi si rivedrà nel progetto. Le porte non sono chiuse per nessuno. La vicenda dell'Mpa rimane sullo sfondo, dato che i lombardiani continuano a rivedersi nel centrodestra ma in città stanno nel “modello Gela”. Il sindaco che vinse un anno fa dovrà essere in grado di dare segnali tangibili alla città e di rafforzare la leadership, alla guida di un polo progressista e civico, che non dirà di no a eventuali supporti moderati.

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