Gela. Mentre i finanzieri stavano effettuando perquisizioni, nell’ambito di una vasta indagine, spuntò anche un tabulato dell’Agenzia delle Entrate. Il documento venne ritrovato negli uffici di una delle aziende sottoposte agli accertamenti. Per gli investigatori, quelle informazioni però erano accessibili solo ad operatori in forza all’Agenzia delle Entrate. Risalirono a Rosario Toscano, dipendente nella sede locale, che adesso è stato condannato ad un anno di reclusione, con pena sospesa. Il verdetto è stato emesso dal giudice Miriam D’Amore, a conclusione dell’istruttoria dibattimentale. Il pm Tiziana Di Pietro ha ritenuto confermate tute le accuse mosse al funzionario, chiedendo un verdetto ancora più pesante, tre anni di reclusione. In base alle accuse, l’imputato avrebbe rilasciato un tabulato, senza alcuna autorizzazione, sfruttando l’accesso informatico riservato ai soli dipendenti dell’Agenzia delle Entrate.
La difesa, sostenuta dall’avvocato Flavio Sinatra, ha però contestato la ricostruzione, escludendo che il funzionario abbia abusato di accessi riservati. Quel documento sarebbe stato rilasciato, rispettando il protocollo previsto. In quel periodo, inoltre, proprio l’Agenzia delle Entrate stava effettuando approfondimenti sull’azienda, nei cui uffici venne poi ritrovato il documento. Verifiche che avrebbero giustificato il rilascio del tabulato. Nessuna violazione, almeno stando alla linea difensiva. Il giudice D’Amore, alla fine, ha emesso un verdetto di condanna.