Gela. I contatti non sono mancati, anche con esponenti regionali di partiti dell’area moderata del centrodestra, soprattutto in queste ultime settimane. Il consigliere comunale dell’Udc Salvatore Incardona, però, anzitutto vuole avere riscontri dai suoi riferimenti palermitani. Domani, avrà un incontro, in Regione, con l’assessore Mimmo Turano. Il rapporto politico tra i due è da tempo ben avviato. Incardona, anche dopo l’azzeramento del partito locale, deciso dal coordinatore provinciale Silvio Scichilone, ha sempre avuto come punto guida, proprio l’assessore regionale. “Mi ha convocato e avremo un incontro – spiega il consigliere comunale centrista – in città e sul territorio, purtroppo, l’Udc è in stato confusionale, ma non certo per mia responsabilità. Al momento, mi sento quasi coordinatore di me stesso. La scelta di azzerare i vertici del partito locale ha fatto passare un messaggio sbagliato, facendo allontanare chi era molto interessato al nostro progetto. Mentre gli altri partiti e i gruppi civici aprono alla città, noi abbiamo lanciato un segnale del tutto opposto. Io, però, non mi fermo. Non farò di certo la bella addormentata nel bosco. E’ vero, ho dialogato con diversi esponenti regionali di partiti dell’area moderata di centrodestra. Vorrei precisare, però, che una cosa è il dialogo; altra cosa, invece, è sostenere un progetto politico”. Incardona, nonostante le incertezze sui prossimi passi dell’Udc locale, è comunque convinto che il gruppo regionale sarà in grado di fare chiarezza. Non vengono meno gli accordi, anche con l’amministrazione comunale. “Il mio rapporto con l’assessore Danilo Giordano è saldo – aggiunge il consigliere – ci sentiamo quasi ogni giorno, per valutare l’attività che viene fatta. Sia l’assessore che il sindaco Lucio Greco sanno di avere l’appoggio dell’Udc regionale, che è il mio vero unico interlocutore”.
Indipendentemente da quello che accadrà all’Udc locale, l’esponente centrista rimane del parere, che anche in vista delle regionali i partiti d’area dovranno fare sintesi. “C’è bisogno di un dialogo vero tra tutte le forze moderate – conclude – per individuare i migliori candidati per il territorio. Del resto, anche l’elezione del presidente della Repubblica ha fatto emergere che i populismi non avranno futuro”. Nella fase di transizione, verso le prossime scadenze elettorali, anche i centristi possono giocare una partita importante e dovranno misurare la loro capacità di risposta.