Gela. Freddato lungo viale Enrico Mattei a Macchitella mentre faceva ritorno a casa. Un nuovo ricorso in Cassazione. L’omicidio del commerciante Luciano Bellomo, a otto anni di distanza, ritorna nuovamente davanti ai giudici. Questa volta, un ricorso in cassazione è stato presentato dal difensore di fiducia di Emanuele Curvà, l’avvocato Maurizio Scicolone. La difesa di quello che viene ritenuto il conducente del motorino utilizzato durante la spedizione di morte, contesta l’ammontare della condanna disposta dai giudici della Corte d’assise d’appello di Catania. Curvà venne condannato a quindici anni e quattro mesi di reclusione. Il ricorso è stato depositato perché i magistrati catanesi avrebbero calcolato in modo erroneo l’ammontare della pena, senza tenere in considerazione l’effettiva riduzione da applicare a carico di Curvà dopo la conferma della mancanza di premeditazione. Negli altri gradi di giudizio, gli era stata inferta una pena di diciassette anni e quattro mesi. Così, il nuovo ricorso verrà discusso in cassazione a Roma il prossimo 1 ottobre.
La condanna definitiva per Cafà. Per quell’omicidio, lo scorso novembre, la condanna a ventisei anni di detenzione divenne definitiva per il killer, ovvero Giuseppe Domenico Cafà. In tutti i gradi di giudizio e in entrambi i procedimenti, sia quelli a carico di Curvà sia quelli relativi a Cafà, parti civili si sono costituiti i familiari del giovane commerciante ucciso. Sono stati rappresentati dagli avvocati Salvo Macrì e Nicoletta Cauchi.