Ucciso a Fondo Iozza, chiuse le indagini: due fratelli al centro delle accuse

 
0

Gela. Ucciso nel dicembre di quattordici anni fa davanti il garage della propria abitazione nel quartiere Fondo Iozza. Adesso, si sono chiuse le indagini relative all’omicidio dell’allora ventiduenne Orazio Sotti.

I presunti rancori dei due fratelli. A rispondere di quei fatti saranno i fratelli niscemesi Salvatore e Giuseppe Cilio, arrestati lo scorso marzo a seguito di lunghe indagini riprese dopo la catalogazione dell’intera vicenda sotto il capitolo investigativo di “opera d’ignoti”. Al centro dell’azione che sarebbe stata organizzata dai due fratelli, presunti rancori sentimentali. La vittima era accusata di aver avuto delle relazioni con le allora compagne degli indagati. I due sono difesi dagli avvocati Salvo Macrì e Luigi Cinquerrui. Sono stati gli agenti di polizia del commissariato e quelli della polizia giudiziaria in forza alla procura ad alzare il velo sull’intera vicenda.

La famiglia ha chiesto verità. Un ruolo fondamentale, comunque, è stato giocato dalla famiglia della giovanissima vittima. I genitori, Giuseppe Sotti e Paolina Bilardi, non si sono mai arresi, tanto da chiedere che le indagini venissero riaperte.
Proprio i familiari del ventiduenne trucidato hanno già scelto di costituirsi parte civile con l’avvocato Giuseppe Cascino. I magistrati della procura, quindi, hanno ufficialmente chiuso le indagini. Intanto, i due fratelli rimangono in carcere.

La difesa va in Cassazione. Sotto questo profilo, il prossimo gennaio, l’avvocato Salvo Macrì, difensore di Giuseppe Cilio, discuterà davanti ai magistrati della Corte di cassazione l’eventuale possibilità di revoca della misura della custodia cautelare in carcere. Allo stato attuale, le richieste fino ad ora formulate dai due difensori sono sempre state rigettate.
Con la chiusura delle indagini, i due indagati si presenteranno davanti ai giudici, in attesa di comprendere quali saranno le mosse difensive adottate dai rispettivi legali. L’omicidio del ventiduenne rimase per anni senza alcuna spiegazione. Orazio Sotti risultò del tutto estraneo ai gruppi criminali locali che, in quel periodo, erano ancora in lotta tra loro per spartirsi il territorio.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here