Tutti all’assalto del fortino, Crocetta e Cancelleri non mollano Gela: il presidente con quelli del “cerchio” e il grillino insieme ai pezzi da novanta

 
0

Gela. Ferragosto è alle porte e le regionali di novembre, almeno

strategicamente, non sono più così lontane.

Crocetta e l’enigma di una città che non lo vuole. Quello che doveva essere un fortino del nuovo corso grillino, si è ben presto trasformato in un porto di mare, anche se ufficialmente un vero e proprio porto accessibile ancora non c’è. A Gela, insomma, i grillini due anni fa hanno stracciato la nomenclatura dem ma non sono durati molto alla guida della città. Il sindaco Domenico Messinese, evidentemente, non si è dimostrato grillino fino al midollo e i grillini fino al midollo l’hanno messo da parte, passando all’opposizione. Non si sa bene che tipo di fortino sia adesso la città. Ufficialmente, a reggere le redini politiche c’è Sviluppo Democratico, il movimento fondato dai fedelissimi del sindaco, anche se non tutti gli assessori hanno staccato la tessera del movimento. Il fortino, però, fa ancora gola. Anzitutto a quelli che del presidente uscente della Regione, l’ex sindaco Rosario Crocetta, sembrano non poterne fare a meno. I fedelissimi, negli ultimi giorni, si sono incontrati incontrati in una località del palermitano. Tutti intorno al presidente che cerca supporto. Si vuole ricandidare, anche se i favori sono piuttosto flebili. Neanche il Pd regionale sembra intenzionato a sostenere la sua nuova corsa verso Palazzo d’Orleans. In città, Crocetta ha perso lo slancio di un tempo. La vicenda Eni ed ogni singolo licenziamento della riconversione sono un no schiacciante ad una presidenza bis. I candidati della sua “Sicilia ai siciliani” dovrebbero uscire allo scoperto a breve. Quelli del Megafono che hanno seguito Crocetta fino a Palermo sarebbero orientati per un candidato interno, forse un consigliere comunale. I fedelissimi che fanno base in città, invece, non disdegnerebbero soluzioni diverse, anche solo per fare uno “sgarro” politico ad Enrico Vella e all’entourage palermitano di Crocetta. L’ultima parola spetta sempre a lui, al presidente in cerca di se’ stesso, ma le polveri di “guerra”, almeno quella interna al Megafono, non sono bagnate, anzi. Convincere una città che, da tempo, ha scaricato l’ex sindaco sarà invece impresa titanica. In attesa di capire chi verrà in città a perorare la causa dell’eventuale candidato alla presidenza del centrosinistra, a meno che non passi proprio Crocetta, e del centrodestra, tutti sembrano per Nello Musumeci, ma non si sa mai, i grillini nel fortino mancato ci ritornano.

Cancelleri con il carico pesante. Il 19 agosto Giancarlo Cancelleri, candidato ufficiale del movimento alla presidenza della Regione, porterà in città i pezzi da novanta, dicasi Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista. Gli stessi pezzi da novanta che, due anni fa, erano sul palco di piazza Umberto I a sostegno di Domenico Messinese, come è andata a finire lo sappiamo tutti. Fecero anche una breve comparsata tra gli operai dell’indotto Eni ai tempi dell’epica vertenza Gela. Cancelleri i voti a Gela vuole prenderli, addirittura ha due candidati all’Ars, gli ex assessori Ketty Damante e Nuccio Di Paola. Deve battere, però, la diffidenza verso il “nisseno” in visita, ma soprattutto quei mesi che hanno preceduto lo scisma in giunta, con l’addio a Messinese. Per tanti, i grillini hanno preferito mollare subito i remi della barca in difficoltà. Dentro il fortino si aspetta, non certo trepidanti.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here