Gela. In una città dove si continua a lottare per mantenere in vita il reparto di senologia, in una realtà che conta, ogni anno, centinaia di casi di tumori al seno, dove medici, volontarie e pazienti si mobilitano per rivendicare il diritto alle cure ed alla vita, c’è un gelese che ha scelto di restare in Sicilia per lavorare sulla ricerca dei tumori al seno. Parliamo del ricercatore Nicolò Mauro, a cui la fondazione Veronesi ha assegnato il grant “Fondazione Umberto Veronesi post-doctoral anno 2019” per una ricerca dal tiolo “Nanoibridi smart come agenti taranomici per il tumore al seno”. Si tratta di un progetto che, come spiega lo stesso Nicolò Mauro, punta a sviluppare una tecnologia che, in prossimità del tumore, rilasci molecole bioattive capaci di distruggere lo stroma e di permettere così la penetrazione di nanosistemi progettati per eliminare solo le cellule maligne.
Un progetto che potrà avere importanti ricadute cliniche, grazie all’aumento di selettività ed efficacia del trattamento e alla possibilità di distruggere anche piccole metastasi, eliminando gli effetti collaterali dovuti alla diffusione dei chemioterapici in organi sani. Oggi sono oltre il 33% i casi conclamati di tumore mammario, una percentuale altissima e preoccupante. E’ da questa ricerca che può arrivare una importante risposta alle cure tradizionali che non sempre portano alla guarigione della paziente. Ovviamente, nonostante la ricerca, l’invito alle donne è sempre quello della prevenzione, attraverso i controlli periodici ed uno stile di vita sano.