Gela. Avvocati che, annualmente, ottengono decine d’incarichi dai funzionari di Palazzo di Città e loro colleghi, invece, che stentano a sbloccare quota zero nelle chiamate giunte dall’amministrazione comunale.
Qualcosa, evidentemente, sembra non andare per il verso giusto: se è vero che, in base ai controlli effettuati da un gruppo di consiglieri, è emerso il caso di un legale capace di ottenere quasi quaranta incarichi tutti commissionati dall’amministrazione comunale.
“Il sindaco ci deve venire incontro – spiega l’esponente dell’Udc nel civico consesso Guido Siragusa – abbiamo praticamente ultimato un regolamento su questa materia in stretta collaborazione con l’ordine degli avvocati. Non accetteremo più il criterio fiduciario. Vogliamo il sorteggio, pubblico e trasparente, per la scelta dei legali ai quali assegnare gli incarichi. Il caso della nomina della commercialista Assunta Cattuto, scelta proprio attraverso sorteggio, è illuminante. Bisogna ridare dignità ai professionisti di questa città”. Così, Siragusa, in stretta collaborazione con colleghi come Giuseppe Morselli, Vincenzo Cirignotta e Fabrizio Cafà, quasi uno schieramento trasversale fra opposizione e maggioranza in consiglio comunale: richiama alla massima trasparenza.
“Sappiamo tutti – continua – quale sia stato il principio adottato, anche in passato, per la scelta degli avvocati chiamati a rappresentare l’ente nelle aule di giustizia. La spartizione non ci deve appartenere. Il regolamento in preparazione è più che semplice. Sorteggio, rotazione di tutti i legali nelle varie liste suddivise per materia e comunicazione pubblica a tutti, compresi i cittadini. Nessun avvocato, solo per fare un esempio, potrà ottenere, consecutivamente, più di un incarico per un causa da sostenere davanti al tribunale amministrativo. Tutti devono ruotare, non ci possono essere figli e figliastri”.
La questione, quindi, si candida a tenere banco nelle prossime settimane. A Palazzo di Città, infatti, non tutti sembrano convinti da alcune, anche recenti, nomine di avvocati. Non si esclude neanche un possibile conflitto d’interessi per professionisti, legati da rapporti di parentela con funzionari comunali, ma ugualmente nominati per rappresentare l’ente davanti al giudice di turno.
“Il sorteggio – replica il primo cittadino Angelo Fasulo – non è normativamente possibile. Rischieremmo di trasgredire la legge. Gli incarichi, come facciamo da tempo, devono essere assegnati a professionisti esperti. Il sorteggio, invece, aprirebbe troppi rischi causandoci danni notevoli”.