Gela. Un consorzio agricolo esclusivamente locale per combattere qualsiasi forma di speculazione nella fissazione dei prezzi e nel sistema d’intermediazione dei prodotti.
A costituirlo, sarà un gruppo formato da diversi produttori del territorio: intenzionati a gestire per intero ogni fase dell’attività, dalla coltivazione alla trasformazione.
“Molti operatori del settore – spiega il rappresentante della Confederazione italiana agricoltori Salvatore D’Arma – hanno preso coscienza del fatto di doversi gestire da soli, escludendo qualsiasi intermediazione. Ci sono a disposizione prodotti tipici della Piana di Gela che verranno commercializzati attraverso uno specifico marchio”.
L’obiettivo del consorzio, infatti, sarà quello di rivitalizzare la produzione di prodotti, dal pomodorino al carciofo, che hanno avuto la loro origine nelle campagne cittadine.
“E’ inutile nasconderlo – continua D’Arma – prodotti come il pomodorino o il carciofo possono essere il traino essenziale per la ripresa del comparto agricolo locale. In altre province, le fortune economiche sono state costruite proprio intorno alla coltivazione di primizie che sono tradizionalmente legate al territorio gelese”.
Nelle prossime settimane, il progetto del consorzio inizierà a vedere la luce, anche attraverso l’attività svolta da alcuni operatori impegnati in questo tentativo.
“Vogliamo che il nostro lavoro venga premiato senza doverci arrendere a particolari logiche di mercato – spiega l’agricoltore Liborio Scudera – gestiremo per intero i ritmi di una filiera che sarà esclusivamente locale”. Tra gli obiettivi, c’è anche quello del rilancio delle coltivazioni di grano.
“Il grano prodotto nelle nostre campagne – aggiunge lo stesso D’Arma – è scarso di glutine, quindi potrebbe essere un’ottima possibilità per i celiaci e per il mercato generato da queste particolari esigenze”.
Ad avallare il progetto del consorzio interamente autogestito ci sono esperti dell’Università di Catania, scelti per certificare la qualità delle produzioni locali. Intanto, buona parte degli agricoltori intenzionati a lanciare il consorzio locale attendono ancora novità da Palermo rispetto alla questione degli interventi alle dighe del comprensorio, decisamente carenti dal punto di vista strutturale.