Gela. Più che un rischio sembra una certezza, quasi conclamata.
Il consiglio trasformato in “piazza” elettorale. Fino al fatidico novembre delle elezioni regionali, l’aula del consiglio comunale viene presa in prestito per improvvisare comizi elettorali, più o meno espliciti. Insomma, ognuno tirerà acqua al proprio mulino, utilizzando anche la sponda dei posti in consiglio. Non ci sono solo consiglieri, già candidati all’Ars, ma è lotta aperta tra gruppi politici. Un intervento in più, una mozione per fare questo o un’interrogazione per rendere omaggio alla collettività. Così, durante il question time di martedì sera, il dem Guido Siragusa ha preso una decisione, non così frequente, almeno in periodo elettorale. Ha rinunciato ad esporre la mozione, condivisa dall’intero gruppo consiliare del Partito Democratico, tutta incentrata sulla sorte del piano urbano del commercio, insomma il “vangelo” che dovrebbe guidare l’amministrazione comunale nelle scelte di sviluppo economico della città, almeno in un futuro piuttosto prossimo. “Ho rinunciato – dice Siragusa – perché temevo che potesse essere strumentalizzata. Il tema, invece, è delicato e non si può fare campagna elettorale sfruttando promesse di maxi centri commerciali o di nuovi insediamenti economici”. Per Siragusa, la posta in gioco sarebbe fin troppo alta, in una città dove da decenni si attendono insediamenti che possano fare concorrenza ai grandi centri commerciali del ragusano, del catanese e dell’agrigentino. “Ovviamente, ripresenterò la mozione dopo l’esito delle regionali – dice ancora – purtroppo, ci sono già troppi colleghi e gruppi politici impegnati solo a cercare consensi elettorali. Svilire certi temi, sui quali lavoriamo da anni, mi sembrerebbe un torto all’intera città. Da settimane, in consiglio comunale, assistito ad interventi che sono solo propaganda politica”.