Gela. Una relazione sentimentale con una tredicenne, quando lui ne aveva appena compiuti diciotto. La ragazza rimase incinta. Per il giovane, però, si è aperta un’indagine, con l’accusa di violenza sessuale. Un caso molto delicato, che è finito davanti al gup del tribunale, Francesca Pulvirenti. La procura punta ad avere delle certezze maggiori, ritenendo che la normativa in materia possa anche essere in contrasto con la Costituzione. Questa mattina, il pm Luigi Lo Valvo ha proprio sollevato la questione di legittimità costituzionale. Una scelta che ha trovato seguito nei banchi della difesa, con il legale del giovane imputato, l’avvocato Vittorio Giardino, che a sua volta ha spiegato di ritenere necessario un approfondimento legislativo, da parte dei giudici della suprema Corte. La ragazza, infatti, sarebbe stata consenziente, intenzionata a proseguire il rapporto sentimentale con il giovane, adesso a processo. Lo stesso imputato, in fase di indagine, ha spiegato che avrebbe voluto mantenere i rapporti, con lei e con il figlio. Inizialmente, pare fosse convinto che lei avesse sedici anni. La famiglia della ragazza, però, ritenne che quanto accaduto potesse delineare gli estremi della violenza, segnalando l’accaduto. Dalla procura è arrivata la richiesta di trasmettere gli atti alla Corte Costituzionale. Ci sarebbe un’eccessiva sperequazione normativa su vicende come quella approdata davanti al gup. Se tra i due ci fosse stata una differenza di età inferiore, seppur di poco, il quadro complessivo sarebbe del tutto mutato, anche a livello penalistico. La normativa attuale, alla stessa procura appare da rivedere, anche con l’intervento della Corte Costituzionale.
La difesa del giovane ritiene che la relazione fosse cosciente e condivisa, senza alcuna violenza. Un elemento che il legale dell’imputato considera molto importante, per escludere qualsiasi ipotesi di abusi o violenze. Il gup si è riservato e valuterà l’eventuale trasmissione degli atti alla suprema Corte.