Gela. Un vero e proprio calvario sanitario che sta costringendo una giovane donna a convivere con la quasi totale paralisi di una gamba. Un presunto caso di malasanità. Tre interventi chirurgici, sostenuti tra Gela, Bologna e Cefalù, sarebbero alla base delle complicazioni che si sono abbattute negli ultimi mesi. Tutto sarebbe iniziato dopo che i medici della clinica Santa Barbara le avrebbero erroneamente diagnosticato una meniscopatia. Venne sottoposta ad intervento chirurgico, dando di fatto il via al calvario. In realtà, almeno stando a quanto ricostruito dai suoi legali, la paziente era affetta da sinovite, ovvero un’infiammazione da sottoporre a cure diverse rispetto a quelle sostenute. Dopo l’operazione chirurgica alla clinica Santa Barbara, la giovane ha dovuto sostenere altri due interventi, senza però ottenere miglioramenti. Adesso, è costretta a rinunciare al lavoro, data l’impossibilità di muovere una delle gambe. I legali di fiducia, gli avvocati Davide Limoncello e Antonella Paci, hanno già provveduto a diffidare i responsabili delle tre cliniche nelle quali la giovane ha sostenuto gli interventi infruttuosi. In base alla loro valutazione e a quella degli esperti consultati, dietro all’intera vicenda ci sarebbe un presunto caso di malasanità. A questo punto, potrebbe scattare la prima fase della mediazione obbligatoria. Senza un eventuale accordo, i legali della giovane donna sono già pronti ad agire in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni patiti dallo loro assistita.