Gela. Tre chili e mezzo di marijuana, in una piantagione ricavata all’interno della propria abitazione. Dopo l’arresto di giugno, è in carcere il ventisettenne Vincenzo Giuseppe Cannizzo. Il gip del tribunale, subito dopo l’arresto messo a segno dai poliziotti del commissariato, ha convalidato il fermo e confermato la detenzione. Il giovane e il suo difensore di fiducia, l’avvocato Carmelo Terranova, hanno spiegato che gran parte della marijuana sequestrata era stata danneggiata dalla muffa. Nel corso della perquisizione, i poliziotti hanno sequestrato anche quantitativi di cocaina e hashish che Cannizzo ha sostenuto fossero solo per uso personale.
I giudici del riesame di Caltanissetta non hanno accolto le richieste difensive, finalizzate all’ottenimento di una misura diversa dalla detenzione. L’indagato, stando alla versione fornita agli inquirenti, avrebbe voluto disfarsi della marijuana andata a male, ma i poliziotti l’avrebbero anticipato. I pm della procura, però, non escludono che il giovane possa essere inserito in un canale di fornitura più ampio.