Gela. Fu l’allora giunta Messinese, per evitare di andare in “rosso” nella gestione del servizio di trasporto speciale disabili, a disporre la compartecipazione. Ovvero, in base alla presentazione delle attestazioni Isee, gli utenti avrebbero dovuto pagare una quota a copertura del servizio ricevuto. L’atto di indirizzo risale al febbraio di due anni fa. Per i pm della procura, però, il provvedimento non ebbe seguito, perché la dirigente Patrizia Zanone, che in quella fase si occupava del settore servizi sociali, non attuò quanto indicato dall’amministrazione comunale. Il pubblico ministero Ubaldo Leo, che ha coordinato l’inchiesta, dopo la chiusura delle indagini, ha chiesto il rinvio a giudizio del dirigente comunale. E’ accusata di abuso d’ufficio. Secondo gli inquirenti, non dando esecuzione all’atto di indirizzo avrebbe consentito ad alcuni utenti di usufruire gratuitamente del servizio di trasporto, pur non avendone diritto. Dalle indagini, condotte dai militari della guardia di finanza, sarebbe emerso che in questo modo il trasporto speciale fu assicurato, gratuitamente, ad utenti che per reddito avrebbero invece dovuto versare una precisa quota di compartecipazione. In base alle verifiche condotte, il danno finanziario arrecato a Palazzo di Città si aggirerebbe intorno ai 76 mila euro. La dirigente, il prossimo settembre, ne dovrà rispondere davanti al giudice dell’udienza preliminare. Contestazioni che sono finite al vaglio anche dell’amministrazione comunale.
Il sindaco Lucio Greco e i suoi assessori hanno deciso che l’ente si costituirà parte civile. La scelta è stata formalizzata con una delibera che dà mandato di individuare un legale. Pare che la giunta ritenga grave quanto emerso dalle indagini e per questa ragione vuole tutelare gli interessi del municipio.
Finalmente qualcosa si muove, via dal comune questi dirigenti che si sentono intoccabili e sono arroganti, sono loro la vera rovina di Gela.