Trasferte regolari, cadono accuse per dipendenti regionali: c’è l’assoluzione

 
0
Immagini di repertorio

Gela. Non ci furono irregolarità nelle trasferte effettuate da un dipendente regionale, che lavora negli uffici distaccati, in città. Sono cadute le contestazioni, anche di truffa, imputate a Gianfranco Cinardi. I fatti risalivano a sette anni fa. Secondo gli investigatori, Cinardi e un altro imputato, Lucio Monte, avrebbero forzato la mano sui permessi e sulle autorizzazioni. Presunti raggiri per le trasferte, che invece in giudizio non hanno trovato conferma. I capi di imputazione, come ha spiegato il pm Pamela Cellura, sono comunque risultati prescritti. Il giudice Miriam D’Amore, accogliendo la richiesta difensiva avanzata dall’avvocato Riccardo Lana, ha emesso una decisione nel merito, escludendo la sussistenza delle accuse e pronunciando l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. Decisione che ha riguardato i due imputati. In aula, nelle sue conclusioni, il legale di Cinardi ha spiegato che, con la documentazione necessaria, è emerso che quelle trasferte fossero state effettuate solo per ragioni di servizio, rientrando tra le attività previste. Inizialmente, gli inquirenti monitorarono almeno trentotto casi, ma di questi solo due portarono a processo, mentre gli altri erano già stati tutti giustificati, con la necessaria documentazione.

Entrambi gli imputati hanno sempre spiegato di aver operato nel rispetto delle indicazioni dei loro uffici, anche per le trasferte. L’inchiesta partì dopo un esposto anonimo e fece avviare i controlli. I carabinieri seguirono gli spostamenti di Cinardi, anche se nel corso dell’istruttoria dibattimentale la difesa ha ribadito che il dipendente regionale viaggiava solo per ragioni di lavoro.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here