Traffico di droga con gli agrigentini, via alla maxi udienza preliminare: eccezioni per i gelesi
Ormai da tempo, i legami per la droga tra gelesi e agrigentini sono sotto i riflettori investigativi e ci sono state altre operazioni dello stesso tipo
Palermo. L'inchiesta fu ampia, tanto da coinvolgere cinquantaquattro imputati. Questa mattina, davanti al gup del tribunale di Palermo, in aula bunker, si è aperto il procedimento. Tra i coinvolti, anche otto gelesi, considerati inseriti nella rete per il traffico di droga, si ritiene strutturata dai clan di Villaseta e Porto Empedocle. Ormai da tempo, i legami per la droga tra gelesi e agrigentini sono sotto i riflettori investigativi e ci sono state altre operazioni dello stesso tipo. Innanzi al giudice dell'udienza preliminare, sono state formalizzate richieste di costituzione di parte civile, per associazioni antiracket ed enti comunali. Dalle difese è stata avanzata, soprattutto per i gelesi, eccezione sulla competenza territoriale. È stato riferito che le loro posizioni dovrebbero andare al vaglio dei giudici di altri tribunali, in primis Gela e Marsala. In tal senso si è espresso il legale Davide Limoncello, che assiste Rocco Grillo. Sono imputati, inoltre, Giuseppe Pasqualino, Mirko Salvatore Rapisarda, Giuseppe Nicastro, Fabrizio Nicosia, Giuseppe Piscopo, Antonio Salinitro e Rosario Smorta. Fra i difensori, gli avvocati Giacomo Ventura, Salvo Macrì, Flavio Sinatra e Danilo Tipo. I gelesi, nella maggior parte dei casi, sono già stati toccati da altre inchieste sul traffico di sostanze stupefacenti. In aula, si tornerà a fine settembre, per interloquire sulla costituzione delle parti civili e sulle eccezioni difensive, compresa quella circa l'eventuale incompetenza territoriale del gup palermitano. L'inchiesta fu coordinata dai pm della Dda di Palermo ed eseguita dai carabinieri che individuarono inoltre i presunti riferimenti dei clan, Fabrizio Messina a Porto Empedocle e Pietro Capraro a Villaseta.
14.9°