Traffico di droga anche con la Calabria, sedici dal gup: imputati verso riti alternativi
Alcuni esercizi commerciali avviati dai coinvolti, secondo gli inquirenti, sarebbero stati solo di facciata, allo scopo di coprire il vero punto di interesse: il traffico di droga

Gela. A fine maggio, le difese dovrebbero formalizzare le rispettive richieste di riti alternativi. E' iniziata questa mattina, davanti al gup del tribunale di Caltanissetta, l'udienza preliminare scaturita dall'indagine condotta lo scorso anno dai carabinieri, coordinati dai pm della Dda nissena, che permise di individuare presunti canali della droga, che pare riuscissero ad avere contatti anche in Calabria. Le accuse sono mosse soprattutto a Crocifisso Di Gennaro, Michael Nicholas Liardo, Emanuele Ferrigno, Mauro Di Francesco, Cristofer Schembri, Giuseppe Peritore, Arnaldo Peritore, Vincenzo Tilaro e Alessio Romano. Misure non detentive furono eseguite per altri coinvolti, Salvatore Di Nicola, Benito Peritore, Simone Gueli e Salvatore Noviziano. In totale, sono sedici i coinvolti, compresi Dalila Minardi, Girolamo Licata e Antonino Raitano. Liardo pare tenesse i rapporti con i fornitori catanesi. La tappa calabrese invece, secondo gli investigatori, era coperta dai contatti di Di Francesco, che avrebbe messo a disposizione auto “pulite” per le forniture. Risultava titolare di un’attività di noleggio. Alcuni esercizi commerciali avviati dai coinvolti, secondo gli inquirenti, sarebbero stati solo di facciata, allo scopo di coprire il vero punto di interesse: il traffico di droga. Sono stati monitorati circa ottanta episodi di spaccio, affidati pure a giovani pusher. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Antonio Gagliano, Salvo Macrì, Filippo Spina, Cristina Alfieri, Carmelo Tuccio, Giovanna Cassarà e Luca Cianferoni.