Gela. Tradito dalle tracce di sangue e dalle impronte lasciate all’interno della chiesa. A distanza di cinque anni la polizia è risalita all’autore di un danneggiamento a scopo di furto compiuto all’interno della chiesa Sant’Antonio di Caposoprano.
Ordinanza di custodia cautelare in carcere per Gianfranco Turco, 40 anni.
Nel novembre del 2009, l’arrestato, dopo aver forzato la porta d’ingresso della Chiesa S. Antonio di Gela e rotto i vetri dei lucernari posti a protezione della parrocchia, si era introdotto all’interno dove danneggiava, rompendo i vetri e sfondando le porte, i vari uffici. Non trovando nulla di interessante era poi fuggito.
Gli accertamenti condotti dalla polizia scientifica consentivano di rilevare alcuni frammenti d’impronte papillari, nonché della sostanza ematica sulla porta d’ingresso dell’ufficio parrocchiale.
Il frammento d’impronta in questione apparteneva proprio a Turco, pluripregiudicato. L’uomo si trova detenuto presso la Casa Circondariale di Caltagirone, a seguito dell’operazione di polizia giudiziaria “Inferis“, condotta il 15 Gennaio 2013 dalla polizia, con la quale venivano arrestate 25 persone per associazione mafiosa, furto, ricettazione e usura.