Gela. L’emergenza rifiuti sull’isola non è superata e la piattaforma integrata di Timpazzo è sempre in cima alle soluzioni, seppur non definitive, che il governo regionale sta mettendo in atto. Servono impianti fruibili e il sito locale, da ormai quasi un anno, è considerato prioritario, per smaltire quantitativi che arrivano da altre zone della Sicilia, dove non si riesce ad avere un’impiantistica che possa rispondere alle necessità. Il dirigente generale del dipartimento regionale acqua e rifiuti Calogero Foti, ieri, ha firmato un provvedimento che di fatto interviene sul decreto di Aia, che nel 2013 venne rilasciato per Timpazzo. Si dispone una modifica sostanziale, facendo venire meno il limite giornaliero di 450 tonnellate di rifiuti conferibili nel sistema di Timpazzo, che ricomprende la vasca E e l’impianto Tmb. La variazione, di fatto depenna il tetto massimo che era stato indicato all’articolo 3 del decreto Aia del dicembre di nove anni fa, poi volturato, con il passaggio di gestione del sito di Timpazzo, dall’Ato Cl2 in liquidazione alla “Impianti Srr”, la società in house della Srr4. Con il decreto, il dipartimento autorizza l’avvio del riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale. Nell’atto si fa riferimento proprio all’emergenza costante che si registra in diverse zone dell’isola, principalmente nell’area catanese. “Nella considerazione che l’attuale crisi impiantistica sul territorio regionale e l’impossibilità attuale di definire alternative gestionali di immediata applicazione, possono causare effetti a cascata con il conseguente rallentamento dei Servizi di raccolta dei rifiuti solidi urbani nei Comuni, che indurrebbe possibili rischi di natura igienico-sanitario nonché di ordine pubblico”, si legge. Lo scorso anno, l’aumento dei quantitativi di rifiuti destinati a Timpazzo, provenienti quasi esclusivamente dal sito privato di Sicula Trasporti, fece montare la polemica politica, con un sit-in organizzato davanti alla discarica, per dire no ai conferimenti ulteriori. Il sindaco Lucio Greco e partiti non di maggioranza, come Pd e Movimento cinquestelle, appoggiarono l’iniziativa ma la Regione andò comunque per la propria strada.
“Sia chiaro, quello appena emesso dal dipartimento non è un provvedimento da liberi tutti o che possa autorizzare il conferimento di qualsiasi quantitativo a Timpazzo – spiega l’amministratore della “Impianti Srr” Giovanna Picone – quel limite è stato rimosso perché non si giustificava da un punto di vista tecnico. Non è previsto per nessuna discarica in Sicilia. Noi, intanto, abbiamo scritto a “Sicula Trasporti” e già da lunedì arriveranno non più 3.500 tonnellate al giorno ma 2.100 e dalla settimana successiva si ridurrà a 1.500 tonnellate. Del resto, una discarica non può ricevere un quantitativo illimitato. Questo deve essere chiaro per tutti, anche per evitare allarmismi. Abbiamo preso atto del provvedimento del dipartimento ma certamente non l’abbiamo proposto”. L’ipotesi di chiudere del tutto ai quantitativi che arrivano dal sito di “Sicula Trasporti”, da quanto emerge, non pare praticabile, viste le conseguenze che si registrerebbero nell’intera area catanese, anche sul piano igienico-ambientale. Negli uffici di “Impianti Srr”, società che gestisce la piattaforma di Timpazzo, si attendono riscontri dalla Regione sul progetto che prevede un ulteriore efficientamento dell’impiantistica. Il governo Musumeci, comunque, dimostra serie difficoltà nel gestire un sistema regionale dei rifiuti che non trova vere soluzioni, rischiando di appesantire piattaforme efficienti come quella locale.