Gela. L’unica parte della vasca E del sito di Timpazzo, lo scorso anno sequestrata su disposizione della procura, ritorna pienamente fruibile. Sono state accolte le richieste del legale di Impianti Srr, la società in house che gestisce il sito di conferimento. Già in Regione, c’erano stati tavoli tecnici e si era giunti all’approvazione degli esiti dell’analisi di rischio sito specifica integrativa, subordinati a precisi adempimenti. Il sequestro era stato attivato per presunti superamenti delle soglie di contaminazione delle matrici ambientali. “Impianti Srr, diretta dall’amministratore unico, ingegnere Giovanna Picone, gestisce la piattaforma polifunzionale per il trattamento di Rsu, costituito da impianto Tmb e annesso impianto di deposito definitivo per rifiuti speciali non pericolosi sita in contrada Timpazzo, dove si trovano anche le vasche esauste A-B e C-D, gestite da Ato Cl2 in liquidazione. Il provvedimento di dissequestro emesso dall’ufficio della procura, interviene dopo un anno dal sequestro, operato lo scorso 19 dicembre 2022, dagli agenti Pg di Arpa Sicilia a seguito di istanza di revoca avanzata in data 28 novembre 2023 dall’avvocato Rosa Garofalo. Il sito lo scorso anno veniva raggiunto dall’ordinanza di sequestro preventivo, ex art. 321 c.p.p., che rendeva indisponibile una porzione di area della discarica per una complessiva superficie di circa 5000 mq. A seguito del provvedimento ablativo la Impianti ha attivato la procedura di cui agli artt. 318bis e ss D. Lgs. 152/2006, ottemperando a tutte le prescrizioni impartite da Arpa Sicilia per la rimozione dell’eventuale stato di pericolo ipotizzato dalla pubblica accusa e contestualmente, in ottemperanza al Piano di caratterizzazione ambientale della piattaforma integrata trattamento rifiuti di Timpazzo, nelle more approvato, per l’intera area forniva, con nota esplicativa, il cronoprogramma delle attività di messa in sicurezza operativa da realizzare per l’esecuzione del piano ed oggetto di determinazioni assunte in seno alla conferenza dei servizi prima del 13 dicembre 2022 e poi del 27 novembre 2023”, si legge in una nota ufficiale. Tra le prescrizioni, per Impianti Srr, l’elaborazione di uno specifico cronoprogramma per l’attuazione delle operazioni di bonifica e di messa in sicurezza operativa. Per la gestione di Ato, le cui vasche si accingono alla chiusura, invece l’operazione di capping definitiva, già prevista ma non ancora realizzata.
“Le determinazioni positive della procura arrivano a seguito dell’elaborazione di un programma tecnico a firma dell’ufficio tecnico della Impianti, gestito dall’ingegnere Giovanna Picone, che ha previsto, oltre ad una bonifica del sito, anche un intervento di intensificazione dei monitoraggi dell’intero sito, inclusa l’area sottoposta a sequestro, compatibile con le operazioni di abbancamento al fine di continuare a garantire un servizio pubblico sempre più efficiente e in linea con l’eco-sostenibilità ambientale”, si legge inoltre nella nota.