Gela. La relazione richiesta dai giudici del Cga non è stata ancora depositata e così sarà necessario un ulteriore termine per cercare di avere un riscontro documentalmente preciso rispetto all’effettiva proprietà del sito di conferimento di Timpazzo, ormai da tempo passato alla società Impianti Srr, l’in house della Srr4. I magistrati del Consiglio di giustizia amministrativa si sono espressi sulla scorta del ricorso presentato dall’Ato Cl2 in liquidazione, da diversi mesi sotto amministrazione giudiziaria. La gestione commissariale dell’Ato rifiuti, prima dell’inchiesta sul compostaggio di Timpazzo, si era rivolta alla giustizia amministrativa, contestando anche i provvedimenti intanto emessi dal dipartimento regionale acqua e rifiuti, che prevedevano il trasferimento dell’impianto di compostaggio alla Srr4. Il Cga, ribaltando la decisione del Tar Palermo, ha sancito che il sistema di compostaggio di Brucazzi (ora sotto sequestro) rientra comunque nel patrimonio dell’Ato Cl2. “Dalla documentazione acquisita in sede istruttoria si evince che l’immobile in questione e l’impianto costituiscono beni entrati nel patrimonio di una società per azioni, successivamente alla relativa costituzione, mediante istituti civilistici, il cui acquisto e ristrutturazione hanno fruito di finanziamenti pubblici ma senza vincolo di destinazione se non quinquennale. Tanto smentisce la ricostruzione dei soggetti intimati, non vertendosi, evidentemente, in una ipotesi di beni di proprietà pubblica concessi in comodato all’Ato (o ad altro titolo trasferiti da un ente pubblico) ma di beni acquistati dalla società iure privatorum”, così riportava la decisione già emessa per il sistema di Brucazzi. I dubbi, invece, si sono concentrati sulla discarica Timpazzo. “Permangono dubbi in relazione alla discarica di rifiuti solidi urbani sita in località Timpazzo – si leggeva nella sentenza non definitiva – nonostante ripetute istruttorie, nessuna delle parti ha prodotto il titolo di acquisto dell’immobile sul quale è stata realizzata la discarica”. I magistrati amministrativi del Cga, lo scorso aprile quando si sono espressi sul compostaggio, hano incaricato il dirigente generale del dipartimento urbanistica della Regione. Avrebbe dovuto produrre una relazione dettagliata per avere certezze sull’atto di acquisto e sull’entità dell’area di Timpazzo, dove è stata realizzata la discarica. “Sebbene il termine per il deposito della relazione finale di verificazione sia ampiamente decorso, allo stato, la stessa non risulta prodotta”, spiegano i giudici con un’ordinanza appena rilasciata. Bisognerà attendere. I legali della Srr4 hanno già provveduto a depositare ulteriore documentazione.
Il Cga ha concesso altri trenta giorni per la trasmissione della relazione. Nei successivi quindici giorni, le parti potranno visionarla e produrre osservazioni attraverso i propri consulenti. Nel termine di altri quindici giorni, invece, la relazione dovrà essere depositata. Dovrà arrivare negli uffici di cancelleria del Cga non oltre fine marzo. La questione posta dall’Ato Cl2 rimane in sospeso mentre Timpazzo continua ad essere il centro nevralgico del sistema locale dei rifiuti, con l’attività svolta da Impianti Srr che sta lavorando per nuove evoluzioni impiantistiche e tecnologiche, dopo il superamento dell’emergenza regionale che ha messo sotto pressione il sito locale, diventato punto nevralgico per i conferimenti di altre aree dell’isola, ora quasi del tutto sospesi.