Gela. Chiarezza sul loro futuro. Questa mattina, i dipendenti locali dell’azienda Boffetti, impegnata nell’indotto di Enimed, hanno organizzato un sit in, davanti il sito della multinazionale lungo la Gela-Catania. Da gennaio, la società sarà sottoposta ad una sospensione dai cantieri Eni, almeno fino a giugno. Cosa accadrà agli operai? Se lo chiedono le segreterie sindacali, che hanno incontrato i riferimenti di Boffetti. Il timore è di un progressivo azzeramento delle attività, con commesse che Eni potrebbe affidare ad altre imprese o con dipendenti da destinare fuori dalla Sicilia.
Negli scorsi mesi, iniziando a percepire i primi timori tra i lavoratori, le segreterie di Fiom, Fim e Uilm hanno scritto alla società, rilasciando un appello pubblico. Sono una trentina gli operai in forza a Boffetti, tra Gela e gli altri cantieri siciliani. Questa mattina, all’iniziativa ha preso parte il segretario provinciale Fiom Francesco Di Caro. Mobilitazione sostenuta inoltre dai segretari Fim e Uilm, Pistritto e Calabrese. Ora, si attendono garanzie vere sul futuro occupazionale.
Non riesco proprio a capire il motivo della sospensione. Immagino che non ci siano lavori per la tipologia di attività che fa la ditta in questione.