Gela. Un’area di centro che non disdegna però il dialogo aperto con i civici. Un’intesa politica vera e propria non è stata ancora sancita ma la prossima settimana dovrebbe tenersi un nuovo incontro. Ci sono costanti contatti tra segreterie e rappresentanti delle varie aree interessate ad approfondire queste prove di stretta collaborazione. Gli esponenti locali di Italia Viva sono stati tra i primi, dopo aver archiviato l’alleanza con il sindaco Greco, a lanciare una sorta di piattaforma programmatica, con l’obiettivo delle prossime amministrative. Ci sono sigle centriste, ma non solo, che stanno sondando il campo. I contatti sono piuttosto avviati con i civici di “Una Buona Idea”, che in settimana hanno rinnovato la propria organizzazione interna, con la segreteria affidata all’avvocato Giovanni Giudice mentre Rino Licata ricoprirà adesso l’incarico di presidente. I civici si rifanno, all’assise civica, ai consiglieri Davide Sincero e Rosario Faraci, oltre che all’ex vicesindaco Terenziano Di Stefano. Anche negli ultimi giorni ci sono stati contatti, probabilmente in vista di un ulteriore tavolo. I civici stanno valutando con molta attenzione e sembrano interessati a sviluppare le interlocuzioni ma non chiudono ad altre strade.
Neanche i vertici locali di Italia Viva pensano a scompartimenti stagni e uno dei coordinatori cittadini, l’avvocato Rochelio Pizzardi, non ha escluso l’ipotesi di primi approcci con il Pd, che però deve ancora orientare lo sviluppo di eventuali alleanze per le prossime amministrative. Il segretario cittadino dem Guido Siragusa, di recente, ha parlato di un interesse a costruire un fronte piuttosto ampio che possa andare da Italia Viva e fino al Movimento cinquestelle, incastri però assai difficili da far combaciare. Terzopolisti, centristi e civici si stanno muovendo in anticipo, vagliando l’ipotesi di un accordo complessivo, che non è scontato. Partiti e movimenti, con rappresentanza all’assise civica, in questa fase sembrano soprattutto concentrati ad affrontare l’emergenza finanziaria del municipio e il “parto” delle misure correttive richieste dalla Corte dei Conti.