Gela. Una lettera molto dettagliata, indirizzata, tra gli altri, al sindaco Domenico Messinese, al presidente dell’antiracket Renzo Caponetti e al vescovo Rosario Gisana.
“Non vogliamno sbagliare per la seconda volta…”. Gli ex detenuti non vogliono sbagliare una seconda volta. Così, davanti a ristrettezze economiche sempre più difficili da sostenere, chiedono di poter avere una possibilità. Il punto per ripartire, dopo i tanti lavori svolti negli anni precedenti per conto del Comune, sembra potersi chiamare agricoltura. L’associazione locale degli ex detenuti, per bocca del presidente Rocco Bassora, vuol puntare sul rilancio di diversi terreni, di proprietà comunale, da anni abbandonati e dominati dall’incuria.
I terreni a Feudo Nobile. Le aree che gli ex detenuti vorrebbero gestire si trovano in contrada Feudo Nobile. “Parliamo di terreni lasciati all’abbandono da anni – spiega lo stesso Bassora – sappiamo che sono di proprietà del Comune. Per questa ragione, ne chiederemo l’affidamento. Sarebbe un indubbio vantaggio per l’amministrazione comunale, dato che con il nostro lavoro risolleveremo le sorti di aree lasciate ai margini e, inoltre, potremmo ottenere un piccolo reddito. Noi vogliamo reinserirci. Sappiamo di aver sbagliato in passato e, proprio per questo motivo, abbiamo scelto di cambiare vita. Chiediamo una possibilità che non ci porti nuovamente a delinquere”. L’attività da svolgere nei campi, in base alla proposta avanzata dagli ex detenuti, dovrebbe servire da traino soprattutto per supportare un circuito virtuoso, fatto d’inserimento lavorativo dei diversamente abili e di chi si trova in difficoltà. Adesso, la proposta verrà depositata sul tavolo del sindaco Domenico Messinese e dei suoi assessori, in attesa di risposte.