Gela. Quello varato dall’ex governo non era un bando di gara “ma solo una manifestazione d’interesse”. In settimana, l’assessore regionale all’energia Roberto Di Mauro, in aula all’Ars, ha risposto ad un’interrogazione presentata dal gruppo del Pd, incentrata sul destino del progetto degli impianti per il trattamento dei rifiuti. L’ex presidente Nello Musumeci, lo scorso anno, annunciò la realizzazione di almeno due sistemi, uno in città e l’altro nell’area catanese. Quello locale, sulla carta, dovrebbe sorgere per lavorare i rifiuti della Sicilia occidentale, con un costo stimato in oltre 600 milioni di euro. Venne proposta l’iniziativa del distretto circolare NextChem (gruppo Maire Tecnimont), sviluppata dalla controllata MyRechemical. I manager, intervenuti anche in consiglio comunale, esclusero conseguenze ambientali, precisando che la loro tecnologia non riguarda il processo dei termovalorizzatori. Quella descritta all’Ars da Di Mauro, però, sembra essere una procedura ancora neanche avviata. In città, subito dopo l’annuncio dell’ex governatore Musumeci, si costituì un comitato contro l’inceneritore, considerato fin troppo impattante per un’area che nei decenni ha patito le conseguenze dell’industria pesante. Attualmente, così come ha precisato l’assessore del governo Schifani, mancano dati certi “sui flussi di rifiuti”. L’annuncio dello scorso anno fu solo per “un’ipotesi di lavoro”. Di Mauro ha confermato che il governo del presidente Schifani intende procedere in questa direzione, ma non sarà affatto un percorso a breve scadenza. Proprio in settimana, è stata firmata una convenzione “con la facoltà di ingegneria di Palermo” per cercare di elaborare dati precisi e comprendere fino in fondo quali quantitativi siano necessari per i due impianti che dovrebbero essere realizzati. Le anomalie non mancano nell’intera filiera regionale e l’ha ammesso proprio l’assessore. “Abbiamo un aumento della differenziata al quale però non corrisponde una riduzione dell’indifferenziata, che rimane la stessa”, ha detto. L’unica conclusione che pare appurata è che sarà la Regione a coordinare tutti i passaggi per i termovalorizzatori. Sedici Srr, su un totale di diciotto, hanno già dato delega al governo.
Per il resto, mancano ancora tutte le fasi di valutazione tecnica e ambientale e Di Mauro ha citato il ruolo del Comitato tecnico scientifico, che dovrà vagliare con attenzione questi elementi. Il piano regionale dei rifiuti, che scade a fine anno, dovrà essere aggiornato.
Il parlamentare dem Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale antimafia, intervenendo in aula, non ha usato troppo giri di parole. “Fino ad oggi, quindi, solo acqua fresca – ha detto – è stata fatta pura letteratura. E’ stata una truffa e anche questo presidente ha detto che vuole essere in continuità con chi l’ha preceduto. Parliamo di un imbroglio istituzionale. Sono dichiarazioni che saranno utili in altre sedi”.
BUFFONI!!!