Gela. Sarà discusso a fine mese, davanti ai giudici della Corte di Cassazione, il ricorso presentato dalla difesa di Giuseppe Peritore. Il giovane è accusato di aver preso parte, la scorsa estate, all’azione messa a segno nel cuore di via Venezia, in pieno pomeriggio. Vennero esplosi diversi colpi di arma da fuoco contro l’auto sulla quale viaggiavano Salvatore Azzarelli e la sorella. Non subirono gravi conseguenze. Un proiettile vagante si infranse pure contro un’altra vettura in transito. Per gli investigatori, l’obiettivo sarebbe stato la vettura degli Azzarelli. Il riesame annullò l’ordinanza che aveva portato in carcere un altro giovane, Maicol Liardo, accusato di tentato omicidio, così come Peritore. Secondo i pm della Dda di Caltanissetta, Liardo avrebbe sparato. I difensori (gli avvocati Flavio Sinatra e Davide Limoncello) hanno dimostrato che in quelle ore si trovava fuori città, agli imbarchi dei traghetti che collegano Sicilia e Calabria. Il giovane venne rimesso in libertà. La misura della custodia cautelare in carcere è stata confermata per Peritore (accusato di essere alla guida dello scooter usato per arrivare in via Venezia) anche se il riesame annullò sul punto dell’aggravante mafiosa, facendola venire meno. Il difensore, l’avvocato Carmelo Tuccio, si è rivolto alla Cassazione rispetto alla misura imposta con l’ordinanza. Per la difesa, non ci sarebbero più le condizioni per mantenere le restrizioni, anche sulla scorta di quanto deciso dal riesame. I giudici romani valuteranno le richieste.
Gli investigatori pervennero ai due giovani, poco più che maggiorenni, analizzando le immagini dei sistemi di videosorveglianza. Il riesame ha negato qualsiasi coinvolgimento di Liardo mentre la difesa attende la pronuncia della Cassazione rispetto alla posizione di Peritore. Le modalità di quanto accaduto in via Venezia preoccuparono molto. Gli inquirenti inquadrarono la vicenda alla stregua di un vero e proprio agguato.