Gela. Non aveva intenzione di uccidere. Questa mattina, il minore accusato del tentato omicidio di Capodanno, in via Petrarca, si è presentato davanti al gip del tribunale minorile di Caltanissetta. Si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha comunque voluto rilasciare dichiarazioni spontanee, escludendo di aver sparato per uccidere. Assistito dal legale Davide Limoncello, avrebbe riferito di aver agito di istinto dopo che c’era stata un’accesa discussione che coinvolse anche il trentenne poi ferito da un colpo d’arma da fuoco. Inizialmente, pare fosse sorto qualche malumore per lo scoppio di petardi nei pressi dell’abitazione di famiglia del minore. La discussione sarebbe poi degenerata e un familiare dell’indagato sarebbe stato aggredito, nonostante sia affetto da una grave patologia. Sarebbe stato proprio questo a far scattare la vendetta. Il giovane pare abbia riferito di aver mirato a terra, proprio per ribadire che il suo intento era di intimorire ma non di uccidere il rivale.
Sempre oggi, davanti al gip del tribunale locale, invece, si è presentato l’altro coinvolto, maggiorenne. Cristofer Schembri, difeso dall’avvocato Flavio Sinatra, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. È accusato di aver accompagnato il minore, guidando lo scooter usato per raggiungere la zona di via Petrarca. Attualmente, entrambi gli indagati sono sottoposti a misure cautelari.