Gela. Le commissioni consiliari rischiano di diventare un vero e proprio caso politico. “E’ solo chiacchiericcio politico…”. Tutto continua a ruotare intorno a quanto accaduto tra i componenti della commissione comunale sviluppo economico, con l’ex presidente Antonio Torrenti sfiduciato e la scelta come suo successore del democratico Carmelo Orlando. Proprio Torrenti e l’altra componente Angela Di Modica hanno oramai preso le distanze dagli altri, compresi Vincenzo Giudice e Anna Comandatore. La stessa Di Modica ha chiesto l’azzeramento della griglia che ha definito la composizione delle sei commissioni. Insomma, chiede che si ricominci da capo. Ad essere tirata in ballo è anche il presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia. Il capogruppo della Lista Musumeci Vincenzo Cascino è stato categorico, “o il presidente interviene a risolvere l’intera vicenda oppure è meglio sfiduciarla”. La stessa Alessandra Ascia, però, cerca di mettere un freno alle polemiche. “Non capisco tutto questo chiacchiericcio politico – dice – l’azzeramento della griglia che ha definito la composizione delle sei commissioni può essere deciso solo dal consiglio comunale, sempre che vi sia una griglia alternativa. Fino ad oggi, nessuno mi ha presentato una proposta di questo tipo. Credo che quanto accaduto in commissione sviluppo economico sia sorto da incomprensioni personali tra i componenti ma, adesso, si cerca di trasformarlo in scontro politico”.
“Cosa c’è dietro?”. Non pochi dubbi vengono sollevati anche dall’ex presidente della commissione sviluppo economico, l’esponente del Megafono Antonio Torrenti. “Non capisco come mai il capogruppo della Lista Musumeci Vincenzo Cascino minacci addirittura la sfiducia al presidente Ascia – spiega – cosa c’è dietro? E’ tutto finalizzato ad allontanare Angela Di Modica dalla commissione sviluppo economico? Purtroppo, devo constatare che l’inciucio Pd, Lista Musumeci, Movimento cinque stelle, che ha già portato alla mia sfiducia, è ancora in atto. Non ho nulla contro il neo presidente Carmelo Orlando ma, evidentemente, c’è qualcosa che non sta quadrando come dovrebbe. Tutto questo, in un periodo cruciale, nel quale bisognerebbe valutare punti fondamentali, dai fondi del Patto per la Sicilia al caso Eni. Invece, la commissione sviluppo economico continua ad essere depotenziata”.