Tempi duri per i disabili, ridotti accudienti e servizi

 
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Gela. Meno risorse per i diversamente abili spesso costretti a barattare le lezioni con le cure riabilitative o a restare a casa per la mancanza delle insegnanti di sostegno.

La sanità locale stenta a diagnosticare in tempo la patologia. Sono questi solo alcuni dei disagi evidenziati ieri per la giornata internazionale del disabile, durante il convegno “Intelligenze nascoste, diritti negati”, promosso nella sala convegno del museo dall’associazione Orizzonte, presieduta da Natale Saluci.

“I ragazzi con ritardo intellettivo hanno delle intelligenze che se non vengono tirate fuori rimangono nascoste ma anche negate – sostiene Saluci – Sono ragazzi che da noi hanno fatto anche i mondiali sportivi, ma oltre allo sport hanno il diritto all’integrazione scolastica e sociale oltre che al lavoro.

La presenza del presidente del tribunale, Alberto Leone, – continua – ha permesso di parlare del rispetto delle leggi a favore dei diversamente abili”.

Intanto le scuole sembrano volere disfarsi dei diversamente abili a causa della mancanza del personale di sostegno, dell’abbattimento delle barriere architettoniche, “di lavori di riqualificazione penalizzanti – conclude Saluci – come alla Verga che penalizzano i diversamente abili costretti a perdere ore di lezione che non potranno recuperare”.

Un’alunna tetraplegica che frequenta il quarto circolo didattico della “Lombardo Radice” è costretta a trattenersi i bisogni perché l’accudiente garantisce solo un ora al giorno.

“Mia figlia dovrebbe concentrare tutte le sue necessità dalle dieci alle undici del mattino – sottolinea Daniela Di Fede – Quando l’insegnante di sostegno va via preferisco riportarla a casa per non farla sentire diversa o peggio, inferiore. La sanità complica le cose, con diagnosi tutt’altro che precoci. In alcuni casi alcuni bimbi autistici hanno saputo della loro patologia sono al conseguimento del terzo anno di età”.

“Una parte della politica mi osteggia – incalza l’assessore ai Servizi sociali, Fortunato Ferracane – perché ho deciso di mettere fine al baratto dei benefici in cambio del voto. Per superare le difficoltà sarebbe opportuno destinare il 5×1000 all’associazione Orizzonte”.

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