Tempi di attesa lunghi, pochi specialisti e centri diurni, l’odissea di disabili fisici e psichici

 
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Gela. L’associazione H torna a sollecitare il potenziamento dell’organico della Neuropschiatria e l’apertura di centri diurni e case protette per disabili fisici e psichici. Paolo Capici ci riprova. “I lunghi tempi di attesa per le visite ed i controlli di routine sia per i servizi di neuropsichiatria che per quelli dell’UVG non sono più sopportabili – denuncia – Risulterebbe, tra l’altro, che rispetto alla pianta organica,  solo la metà di specialisti viene impiegata nei presidi di via Madonna del Rosario e presso il servizio di diagnosi e cura di Gela causando così seri disagi all’utenza bisognevole di assistenza”.

“Anche la pessima organizzazione – dice il presidente Maria Concetta Maganuco – delle strutture residenziali provoca danni all’utenza  che necessita di cure ed attenzioni posto che di fatto, e non si è mai capito il vero motivo, moltissimi soggetti si fossilizzano nelle case famiglia e non trovano alcuno serio sbocco di integrazione sociale causa anche l’assoluta assenza di centri diurni impedendo  così l’ingresso di altri utenti ascrivibili quasi certamente a distorsioni ed errori di bilancio”.

“In sintesi si continuano a sperperare milioni di euro alimentando solo ed esclusivamente   gli stessi canali e non si pensa ad una vera turnazione ed integrazione dei soggetti con l’apertura di centri diurni e case protette”.

La richiesta è quella di rendere efficienti i servizi con l’incremento delle unità previste dalla normativa vigente e venga attuato un programma di turnover secondo le giuste necessità di ogni utente.

Chiesto un incontro per evitare ulteriori disagi e sprechi che potrebbero causare segnalazione tanto alla Corte dei Conti che alla Procura.

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