Gela. L’aumento della Tares preoccupa cittadini e imprese. L’applicazione della normativa nazionale impone aumenti del 30 per cento per i cittadini e di circa il 300 per cento per le imprese.
A lamentarsi sono soprattutto le aziende della zona industriale, che vedranno aumentare i costi per il servizio dei rifiuti e dei servizi del triplo rispetto al 2012. Una impresa che fino al 2012 pagava 6000 euro l’anno si troverà costretta a versare almeno 18 mila euro (in relazione ai metri quadrati di superficie).
Al Comune la delibera dovrà passare l’esame del consiglio comunale. L’argomento è all’ordine del giorno ma non è stato ancora affrontato. La commissione bilancio del consiglio ha cercato di ridurre al minimo i disagi sia per le famiglie che per le imprese. Non si potrà però prescindere dalla normativa nazionale. In realtà l’aumento di 30 centesimi per metro quadro è stato già adottato per la Tares del 2013. L’idea però è quella di spalmare l’importo in quattro rate. “La differenza rispetto al passato – spiega Enzo Cirignotta, vice presidente del Consiglio – sta nella nostra proposta, ovvero di lasciare le prime tre rate (luglio, agosto e settembre) immutate rispetto al 2012, con un conguaglio al 31 ottobre. Noi speriamo che nel frattempo vi sia una riforma complessiva dei tributi e si possa rivedere la normativa, così come è successo per l’Imu. Per ora dobbiamo attenerci alla legge esistente che in effetti penalizza e non poco soprattutto le imprese”.
Con gli introiti della Tares i comuni sono chiamati a coprire le spese della raccolta sui rifiuti ma anche la manutenzione del verde pubblico e l’illuminazione.