Gela. Non vivono nelle abitazioni di loro proprietà e, per questa ragione, chiedono di essere esentati dai pagamenti d’imposte come la tarsu o la tasi. E’ il caso di diversi cittadini
che si sono rivolti direttamente agli uffici comunali. “Non viviamo in quelle abitazioni – spiegano – perché dovremmo pagare?”.
Davanti a queste richieste, però, i funzionari di Palazzo di Città, su indicazione del sindaco Angelo Fasulo, hanno scelto di vederci chiaro. Di conseguenza, dovrebbe partire una serie di sopralluoghi per accertare se effettivamente le abitazioni finite al centro delle richieste siano inutilizzate.
“Dobbiamo necessariamente effettuare questi controlli – dice proprio il sindaco – lo prevede la legge. Se i cittadini che chiedono l’esenzione, inserita nei regolamenti, risulteranno non risiedere negli immobili di loro proprietà, potranno non pagare. Ovviamente, però, bisogna evitare qualsiasi abuso”.
L’esenzione scatterà solo per quei cittadini che risulteranno risiedere altrove. Gli accertamenti dovrebbero essere effettuati anche per stanare i “furbi” che, pur vivendo negli immobili di proprietà decidano ugualmente di chiedere l’esenzione.