Gela. Dopo il congresso nazionale e la scelta del segretario, anche nel Pd locale dovrebbero arrivare i primi “colpi di scena” politici, soprattutto sul fronte dei nuovi ingressi.
“Regole uguali per tutti”. “Allargare la compagine del Partito Democratico, anche in consiglio comunale, è sempre utile – dice il consigliere Romina Morselli – però, le regole devono valere allo stesso modo e per tutti”. Il consigliere, insieme al capogruppo Vincenzo Cirignotta, continua ad avere una posizione piuttosto guardinga rispetto alle mosse della segreteria di Peppe Di Cristina. “Ricordiamo tutti cosa accadde quando si pose il veto agli ingressi dei consiglieri Cristian Malluzzo e Giovanni Panebianco – continua – ci sono delle regole e vanno applicate. Per il resto, nessuno sbarramento preventivo”. Sia Morselli che Cirignotta, negli scorsi mesi, hanno più volte chiesto una ripartenza del partito a livello locale, mettendo in discussione anche la leadership di Di Cristina.
“Non c’è nulla di ufficiale”. La possibilità di nuovi ingressi, che neanche il segretario nega più, potrebbero rafforzare proprio il suo gruppo, mettendo in minoranza le voci più critiche? “Onestamente – dice ancora Romina Morselli – dei nuovi ingressi ho sentito solo parlare, di ufficiale non c’è nulla. Prima, comunque, sarebbe utile un confronto interno anche per recuperare il rapporto con alcuni esponenti di centrosinistra che, in passato, hanno avuto parole molto critiche verso il gruppo consiliare del Pd”. Non è un mistero, oramai, che tra i consiglieri sempre più vicini al Pd ci sia Guido Siragusa, che ha messo da parte l’esperienza del Polo Civico. Lo stesso Siragusa è tra i fondatori dell’associazione “Aldo Moro”, della quale fanno parte molti esponenti dell’area di centro, in passato vicini proprio a Romina Morselli. “Sì, è vero – conclude – per diverso tempo ho collaborato politicamente con loro e l’avvicinamento di un gruppo che si rifà comunque ai valori dell’area democristiana mi fa molto piacere. Loro parlano di Pd e di primarie. Prima di tutto, comunque, ci vuole un confronto interno al partito locale”.
