Gela. Infuocata e affollata riunione tra panificatori ieri a Palazzo Ducale. Presenti tutti, o quasi tutti i commercianti chiamati a risolvere la questione sul prezzo di vendita del pane in città.
Alla fine la scelta è stata quella di rinviare a mercoledì la decisione di riportare il prezzo alle normali condizioni di mercato, cioè a due euro e cinquanta al chilo. Un rinvio dettato dall’assenza dei panificatori “dissidenti”, quelli cioè che vendono il pane a un euro al chilo e non ne vogliono sapere di aumentarlo.
L’incontro organizzato dalla Commissione Annona e dalle associazioni di categoria, Confartigianato e Confcommercio, ha toccato argomenti seri e che riguardano tutti, consumatori compresi. Presenti anche alcuni esponenti politici e sindacali.
Dal sindaco Angelo Fasulo “stiamo riuscendo a distruggere l’immagine del nostro pane”, ai deputati regionali Miguel Donegani “uniformate il prezzo e rispettatevi tra di voi” e Pino Federico che definito “criminale” chi utilizza della legna di scarsa qualità per fare il pane, alla fine l’appello è stato unanime: Il rispetto delle norme e dei consumatori ma anche l’impegno di modificare la legge sulle liberalizzazioni, rea di aver generato una sfrenata concorrenza e orari di lavoro massacranti anche la domenica, da sempre considerata come sacra.
L’assemblea ha vissuto momenti di tensione quando il presidente dell’Associazione Panificatori, Gaetano Marinetti, ha preso la parola. Un commerciante ha cominciato a urlargli contro ma è stato accompagnato fuori.
Una situazione incandescente, dunque, che ha generato un clima di sospetti e che rispecchia in un certo qual modo la mentalità di un popolo che difficilmente riesce a fare sistema. Una categoria, quella di panificatori, segnata dall’invidia e dalla ricerca del profitto, che si sta “mortificando” secondo il presidente della Confartigianato Salvatore Telati: “Spesso ricevo delle telefonate di panificatori di altre città i quali mi dicono che siamo impazziti a vendere il pane a un euro. In questa città non si riesce a capire quando si deve panificare. Si comincia alle due di notte e si finisce alle dieci di sera, sette giorni su sette”.