Gela. E’ slittato il confronto al Ministero dello sviluppo economico sulla vicenda Sudelettra, l’azienda elettrostrumentale lucana che nelle scorse settimane ha annunciato l’intenzione di tagliare l’intero personale, in raffineria e nel sito di Matera. Le segreterie provinciali di Fiom, Fim e Uilm stanno tentando la carta della cassa integrazione. L’intenzione sarebbe di attingere ad un residuo di circa dieci settimane, che consentirebbe di arrivare a fine anno, in attesa di eventuali nuove commesse da Eni. I manager dell’azienda, invece, propendono per la cassa integrazione legata alla crisi, uno strumento che difficilmente consentirebbe una ripresa occupazionale. Al momento, non c’è alcuna intesa tra le parti. I lavoratori sono in stato di agitazione, come confermato dai segretari Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese. Anche questa mattina (come fanno ormai da giorni), si sono radunati davanti agli ingressi della raffineria di contrada Piana del Signore.
Non uno sciopero, ma sicuramente c’è molta preoccupazione, in vista di un imminente futuro che non appare così certo. Per la proprietà Sudelettra, la conclusione dei cantieri della green refinery avrebbe fatto drasticamente calare le commesse di lavoro, così da non permettere una collocazione stabile dei dipendenti. Dal ministero, dovranno arrivare risposte, attesa sia dagli operai che dai sindacati.