Tagli sanità, l'appello di Di Stefano: "Martedì andiamo a Palermo senza bandiere ma per difendere la città"
Il sindaco Di Stefano invita tutte le forze politiche e sociali a mettere da parte le collocazioni, per mobilitarsi in maniera condivisa, senza divisioni

Gela. Come abbiamo riferito, martedì il consiglio comunale, simbolicamente, si riunirà davanti all'Ars, per rivendicare il rafforzamento dell'ospedale "Vittorio Emanuele" e contro i tagli della rete predisposta dal governo regionale. Proprio martedì, infatti, l'assessore regionale Faraoni esporrà il piano in commissione sanità. Il sindaco Di Stefano invita tutte le forze politiche e sociali a mettere da parte le collocazioni, per mobilitarsi in maniera condivisa, senza divisioni. Un appello che arriva al culmine di giornate fatte di contrapposizioni nette. "Viviamo in un territorio classificato come Sito di Interesse Nazionale a causa dell’inquinamento ambientale provocato da decenni di attività industriali. Un riconoscimento che impone, per legge, una sanità più forte, più attenta, più vicina alla gente. Eppure - dice - nonostante i dati epidemiologici parlino chiaro, la città continua a essere dimenticata. La condizione dell’ospedale "Vittorio Emanuele", sottodimensionato quanto a organico, con reparti fondamentali assenti o ridotti, e senza adeguata risposta alle esigenze sanitarie ambientali, non è più tollerabile. Non possiamo restare fermi mentre aumentano i casi di tumore, le malattie respiratorie nei bambini, i disagi per chi è costretto a curarsi altrove. Gela chiede solo ciò che le spetta: dignità, diritti, giustizia sanitaria". A maggior ragione, per Di Stefano l'azione deve essere congiunta. "Invito a incontrarci simbolicamente e fisicamente a piazza Parlamento, a Palermo, per dare voce a un territorio che non può più essere ignorato. Difendiamo insieme il diritto alla salute - aggiunge - sosteniamo chi si ammala, chi soffre, chi è stato abbandonato. In un momento storico in cui le divisioni politiche rischiano di frenare ogni battaglia, la salute deve tornare a unirci. La città ha bisogno di un segnale forte, corale, concreto. Non ci interessano bandiere di partito. A piazza Parlamento porteremo solo la bandiera della nostra città, quella dei nostri malati, quella dei nostri diritti".